BLOCCATO ALLA FRONTIERA CON L’ORO, DIPLOMATICO RISPEDITO IN COREA. SENZA IL MALLOPPO

Le autorità del Bangladesh hanno espulso un diplomatico nordcoreano che cercava di entrare nel Paese trasportando ben 27 chilogrammi di oro, non dichiarato, usando le sue credenziali internazionali. Si tratta di San Young-nam, primo segretario dell’ambasciata di Pyongyang a Dhaka. In realtà l’arresto è avvenuto lo scorso 7 marzo, ma la vicenda è stata resa nota solo ora. Le autorità doganali presenti nell’aeroporto erano state allertate da una chiamata anonima che denunciava il possibile tentativo di far entrare, attraverso un diplomatico, illegalmente nel Paese un quantitativo d’oro molto superiore a quello concesso per legge.

Nella valigia dell’uomo, che in un primo momento ha provato a negare l’accaduto, erano nascosti monete e lingotti del prezioso metallo per circa 1,6 milioni di dollari. In genere i rappresentanti dei governi stranieri non possono essere perquisiti, ma a causa del nuovo programma nucleare della Corea del Nord sono consentite perquisizioni e interrogatori a discapito dei funzionari del regime.

Comunque il diplomatico nordcoreano è tornato a casa, anche se senza il malloppo, che grazie al diritto internazionale non è stato sanzionato. A quanto sembra il contrabbando di oro in Bangladesh è un ricco mercato in forte espansione. Solo negli ultimi 22 mesi, le autorità doganali di Dhaka hanno sequestrato quasi una tonnellata di oro. La maggior parte del metallo viene dai Paesi del Golfo e poi inviato in India, facendolo passare per i 4 mila chilometri di confine del Bangladesh che sono poco sorvegliati.