Dopo il gelo con la cancelliera Angela Merkel, che durante il vertice con i leader Ue – in teleconferenza – si è opposta alla richiesta di 9 paesi, tra cui l’Italia, di accedere ai coronabond, stasera il premier Conte ha concesso un’intervista alla tv tedesca Ard. “Io rispetto l’opinione di Angela Merkel con la quale ho eccezionali relazioni erispetto l’opinione di tutti – così Conte rispondendo a una domanda sul Mes – Ma attenzione: qui non parliamo di shock asimmetrici. Qui non parliamo dei problemi finanziari di un solo Paese. Come può l’Europa, di fronte a una sfida epocale come quella attuale, pensare di tornare a usare strumenti concepiti in un altro tempo, in cui erano in vigore anche altre regole da tempo superate?”.
La decisione della Merkel è stata, infatti, percepita come un gesto ostile da Palazzo Chigi che allo stesso tempo ha detto no all’utilizzo del Mes, il fondo salva stati, per coprire il debito pubblico causato dall’emergenza, soprattutto in vista della crisi economica che attende l’Europa. “L’Italia ha sempre pagato i suoi debiti e continuerà a farlo. Vorrei ricordare che il meccanismo degli eurobond non significa che i tedeschi dovranno pagare un solo euro per i debiti italiani” ma agire insieme per ottenere “migliori condizioni economiche” a beneficio di tutti, ha dichiarato il premier.
“L’Italia si trova ancora nella fase acuta dell’emergenza, l’altro giorno abbiamo superato le 10 mila vittime, è una grande ferita che si allarga nella nostra comunità nazionale ma sicuramente ce la faremo, usciremo da questo tunnel, vinceremo questa sfida sanitaria, questa sfida economica – sottolinea Conte – Ma dobbiamo stare molto attenti perché se il numero dei contagiati sembra calare dobbiamo attendere e non vanificare gli sforzi fin qui adottati”.
“L’Europa compete con la Cina e gli Usa, gli Usa hanno stanziato 2 mila miliardi, il 9,3% del Pil, per reagire prontamente e in Europa che vogliamo fare ogni Stato per conto suo? Se la reazione non sarà coesa, vigorosa e coordinata, l’Ue diventerà sempre meno competitiva nello spazio globale di mercato”.
“L’Europa deve mostrare se è una casa comune europea, una casa in grado di dare una risposta a una sfida epocale” – ha concluso il premier Giuseppe Conte – L’Europa deve mostrare “se è cresciuta per i suoi compiti; nel segno di come fu concepita da Schuman, De Gasperi e Adenauer”.
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