Domani mattina, al Campo della gloria del Cimitero Maggiore di Milano, l’arcivescovo del capoluogo lombardo, mons. Mario Enrico Delpini, e il presidente della Comunità ebraica di Milano, Milo Hasbani, commemoreranno i caduti della guerra di Liberazione, alla presenza del presidente del Comitato provinciale dell’Anpi, Roberto Cenati, e della vicesindaco del Comune di Milano, Anna Scavuzzo. Lo riferisce l’Arcivescovado. “Affermava Mons. Mario Delpini – si legge in una nota – nella commemorazione dello scorso anno: ‘Sono qui a rendere omaggio a tanti uomini e donne di buona volontà, di ogni ispirazione politica e partitica e appartenenza religiosa. Quando una cosa è storta è meglio mettere mani all’impresa per raddrizzarla. Prendiamo spunto da quei morti, rendiamogli giustizia, perché anche noi, per ciò che ci compete, cerchiamo di mettere mano all’impresa. Così vogliamo ricordare coloro che ci hanno dato questa Italia’”. L’iniziativa è promossa, in accordo con il Comune di Milano, dal Comitato Provinciale di Milano dell’Anpi che quest’anno non potrà organizzare la tradizionale cerimonia nella ricorrenza del 25 aprile, a causa delle limitazioni imposte per l’epidemia di Coronavirus.
Sono numerose le iniziative a scopo benefico per la prossima Festa della Liberazione. Saranno infatti devoluti a Caritas Italiana e Croce Rossa i fondi raccolti da “Io resto libero”, la prima Festa della Liberazione della storia repubblicana che si festeggerà in streaming a causa del coronavirus. L’iniziativa è stata promossa da un comitato che ha incontrato subito il favore di oltre 1.400 personaggi del mondo della cultura, del cinema, del giornalismo e del terzo settore. “Quest’anno, nel settantacinquesimo anniversario della Liberazione, abbiamo bisogno più che mai di celebrare la nostra libertà – si legge nell’appello che i promotori hanno firmato –. In un momento in cui siamo costretti all’isolamento per combattere un nemico invisibile, in cui la distanza sociale ci rende un po’ più soli, possiamo e dobbiamo stringerci e sostenerci. Vogliamo riconoscerci gli uni negli altri, tornare a guardare al futuro con speranza e coraggio, e soprattutto ricordarci che una volta passata questa tempesta saremo chiamati a ricostruire un mondo più giusto, più equo, più sostenibile. Mai come in quest’occasione ci è chiaro che occorre porre fine a tutte le guerre fratricide per unirci tutti nell’unica lotta contro i tre nemici comuni: il virus, il riscaldamento del pianeta e le disuguaglianze socio-economiche”. Aboliti per ragioni sanitarie i cortei, i manifestanti si incontreranno in una piazza virtuale collegandosi dalle proprie case sul sito 25aprile2020.it alle 11 di sabato 25 aprile e rilanceranno i messaggi sui propri profili social con l’hashtag #iorestolibero e #25aprile2020.
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