Centinaia di vigili del fuoco e Canadair sono stati mobilitati per domare un grande incendio lungo un’importante autostrada in California, colpita in questi giorni da una terribile ondata di caldo. Lo riportano i media americani.
Le fiamme, che hanno cominciato a divampare giovedì scorso, hanno già bruciato oltre 2.100 ettari dell’hinterland di Los Angeles e sette vigili del fuoco sono stati costretti a un breve ricovero in ospedale per lievi ferite causate dal caldo.
La California, come alcune zone del Nevada e dell’Arizona, è preda in questi giorni di un caldo torrido con temperature fino a 43 gradi nell’area dell’incendio. Il clima soffocante dovrebbe continuare fino alla prossima settimana, con punte fino a 46 gradi.
L’incendio sull’autostrada che collega Los Angeles a San Francisco, ribattezzato appunto “Route Fire”, è “un campanello d’allarme” sui rischi di altri fenomeni del genere ha avvertito Robert Garcia, capo dei vigili del fuoco dell’area di Los Angeles. Le condizioni attuali potrebbero portare a incendi “molto veloci” nei prossimi giorni, ha detto ancora mettendo in guardia sulle prossime ore che “saranno molto difficili”.
La California d’estate ha un clima particolarmente caldo e secco, che spesso provoca vasti incendi, che sono spesso aggravati da forti venti secchi, conosciuti come Diablo nella parte settentrionale e dai venti di Santa Ana a sud.
Questi incendi, che si propagano principalmente nelle foreste e nelle riserve, possono provocare decine di morti e durando anche diversi mesi arrivando a minacciare i centri abitati più vicini.
Le contee californiane più colpite risultano essere Orange, Riverside, San Bernardino e Los Angeles.
Le cause sono normalmente imputabili a malfunzionamenti tecnici o temporali, tuttavia non mancano segni di dolo in diverse occasioni, che addizionati al clima arido estivo californiano possono risultare in vasti e pericolosi incendi. Attualmente l’incendio più letale è stato il Tubbs, nel 2017 (43 morti), mentre il Rush, nel 2012, è stato il più esteso (1 280 Km²).
L’ultimo in ordine di tempo solo il luglio scorso. Interi ettari della foresta nazionale di Klamath, in California, sono stati divorati dalle fiamme dell’incendio McKinney, come è stato denominato dalle autorità dello Stato Usa. Iniziato il 28 luglio e sospinto dai venti bollenti, oltre che dalle alte temperature, in poche ore ha allargato il proprio fronte da un miglio quadrato a 62, coprendo un’area di oltre 160 chilometri quadrati.
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