La commissione parlamentare antimafia presieduta dall’Onorevole Rosy Bindi, nella relazione finale di fine legislatura, sottolinea sostanzialmente due aspetti importanti riguardanti la lotta contro le cosche mafiose: l'inadeguatezza delle carceri per un efficace isolamento tra i detenuti del carcere duro e la pericolosa diffusione capillare della mafia nel nord Italia, a partire da Milano.
In verità, che il crimine organizzato si sposti in ragione dell’interesse di sfruttare le zone più ricche, era già noto. Oltre a quelle siciliana, calabrese e campana, nel settentrione, si sono aggiunte anche la mafia cinese e nigeriana. L'inefficienza delle carceri è storia lunga. Spesso i mafiosi le usano per coordinare le loro attività. Altrettanto spesso, la redenzione da ottenere con il lavoro interno, è un miraggio.
La detenzione avviene in condizioni di incivile sovraffolamento, con tutti i danni che può provocare riguardo il rispetto della dignità umana e la sicurezza.
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