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Sostegno alla disabilità e social housing. Così l’autonomia e la condivisione aiutano chi ha più bisogno

Sostegno alle famiglie e alle persone con disabilità. Social housing significa “edilizia residenziale sociale”. I suoi obiettivi sono il benessere all’interno delle proprie case e l’integrazione sociale. Un’evoluzione del Peep. il Piano di edilizia economica popolare di mezzo secolo fa. Il social housing è destinato a giovani, single, anziani, coppie, disabili. E non si basa solo su liste e graduatorie come accade per l’edilizia popolare. Il fine è creare la comunità eterogenea di persone tipica delle “smart city“.

Spazi per la socialità

Il “social housing” prevede un’edilizia che crea spazi per la socialità e la condivisione. Attraverso attività di co-progettazione. In risposta alle esigenze dei “cittadini del mondo” nella società globalizzata. Nella realizzazione degli alloggi si tiene conto dell’efficienza energetica. E dell’attenzione alla sostenibilità. Gli spazi sono gestiti dalla comunità di coloro che abitano questi alloggi. Insieme al gestore sociale e alla proprietà. In accordo con il comune di riferimento. A volte le comunità decidono di riunirsi in una cooperativa. O in un’associazione senza fini di lucro. Per occuparsi anche di sviluppare progetti. Nei diversi ambiti: sociale, culturale. Ambientale, solidale. In Italia ci sono già molti esempi di housing sociale. A censirli è ioabitosocial.it, la piattaforma di social housing che aiuta famiglie e persone singole. Bisognose di una soluzione abitativa temporanea.

Condizioni di favore

Sono numerosi i vantaggi dei “social housing”. E cioè un affitto a costi più bassi.
La possibilità di passare dalla locazione all’acquisto. L’accesso ad un alloggio per quelle fasce che hanno un reddito troppo alto per accedere alle case popolari. Ma anche troppo basso per cercare un appartamento nel mercato immobiliare. Il comfort dovuto all’efficientamento energetico delle soluzioni abitative. La possibilità di partecipare alla progettazione. La disponibilità di spazi da condividere. Per sentirsi davvero parte di una comunità.

Piano di aiuti

Un progetto da 350 mila euro a sostegno di disabilità e housing. Attraverso sette organizzazioni del terzo settore. Si chiama “Disability & Social Housing” e mette in collaborazione Unicredit (che ha donato 350 mila euro) con sette realtà del volontariato che operano su tutto il territorio nazionale. Nel dettaglio le organizzazioni sono la Fondazione Opera Don Calabria- Don Luigi Pedrollo di Verona. La Fondazione Sacra Famiglia di Cesano Boscone. La Cooperativa Sociale San Donato di Torino. La CavaRei Impresa sociale di Forlì. L’Anfass Roma. La Cooperativa Sociale l’Orsa Maggiore di Napoli. E l’Associazione la Casa di Toti Onlus di Modica.

Progetto di sostegno

L’emergenza Covid-19, infatti, ha generato significative ricadute. Soprattutto in ambito sociale. La crisi economica (aggravata dalla pandemia) ha principalmente coinvolto fasce di popolazione che già vivevano in condizioni di bisogno, di povertà, di isolamento o malattia. Le sette realtà scelte dal progetto “Disability & Social Housing” forniscono supporto alla disabilità in varie forme. Quali formazione scolastica e professionale. Inserimento lavorativo e housing sociale. Come albergo etico. Centri diurni. Case-famiglia. Case di accoglienza. Centri di formazione professionale. In particolare il Centro Polifunzionale a Verona è destinato alle persone adulte con disabilità e alle loro famiglie. E offre un’opportunità di emancipazione ai soggetti con disabilità al fine di renderli protagonisti della loro vita. A Cesano Boscone (Milano), l’opera sociale di housing “Borghi per l’abitare” si rivolge a persone e famiglie fragili. Ossia disabili Individui con disturbi del comportamento. Anziani con malattie croniche. Allo scopo di mantenere le autonomie in un contesto protetto. A Torino le famiglie vengono accompagnate nell’affrontare i primi passi verso l’autonomia dei giovani adulti con disabilità.

Giacomo Galeazzi

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