Categories: Sociale

Scoperto un fungo che “mangia” la plastica

Straordinaria scoperta in Pakistan. La rivista Environmental Pollution ha pubblicato, tramite ScienceDirect, un articolo dal quale emerge l'esistenza di un fungo capace di “mangiare” la plastica. Si tratta dell'Aspergillus tubingensis: ritrovato nel 2017 in una discarica pachistana, nella capitale Islamabad, potrebbe risolvere l'annoso problema dell'inquinamento dovuto alla presenza di plastica, soprattutto in mare. Il fungo potrebbe ridurre la durata di vita della plastica, deteriorando le sue molecole, da mille anni a poche settimane.

La pubblicazione del 2018

Secondo gli scienziati britannici, si legge su Rinnovabili.it, questo tipo di fungo avrebbe la capacità di crescere direttamente sulla superficie della plastica dove, attraverso un enzima secreto dal germoglio, riuscirebbe ad abbattere i legami chimici tra le molecole di plastica. Dopo due mesi in ambiente liquido, il fungo aveva mangiato la lastra a tal punto da ridurla in poltiglia. L'esperimento risale ormai ad oltre un anno fa. Ma ora anche il rapporto State of the World’s Fungi 2018 del Royal Botanic Kew Gardens di Londra ha sottolineato la capacità di degradare la plastica da parte di questo fungo, documentando inoltre come i funghi siano perfetti nella produzione di materiali da costruzione sostenibili e siano in grado di rimuovere gli inquinanti dal suolo e dalle acque reflue. Come si legge su FreshPlaza, “il report 2018 è la prima attestazione dell'importantissima scoperta, ovvero che i funghi potrebbero fornire una soluzione alla crescente crisi dei rifiuti di plastica. La preoccupazione globale ha stimolato la ricerca e l'innovazione nelle industrie del design e della tecnologia, ma i botanici britannici sostengono che la natura potrebbe aver già fornito una risposta, armandosi di una difesa biologica contro la piaga della plastica con la quale la stessa natura viene sopraffatta”.

L'inquinamento della plastica

Il Wwf ha quantificato che il 95% dei rifiuti marini è rappresentato dalla plastica. Ecco allora che questa sostanza è presente in molte specie marine, comprese quelle che mangiamo. “Nel Mediterraneo centrale la plastica è stata trova in ben 121 specie, tra cui alcune che finiscono nelle nostre tavole come tonno e pesce spada”, ha spiegato in un'intervista ad In Terris il biologo marino Paolo Balistreri, che collabora con società e cooperative dedicate al monitoraggio ambientale, nonché con l’Università di Palermo. Di stesso sinistro avviso la ricerca secondo cui la plastica sarebbe presente nell'intestino delle persone, ingerita attraverso gli alimenti sempre più contaminati da questa sostanza. Ora un fungo potrebbe diventare l'alleato principale della nostra salute.

redazione

Recent Posts

Il Viminale approva: “Ok al nome ‘Giorgia’ sulla scheda”

Il Ministero dell'Interno risponde al quesito che in molti si erano posti a seguito dell'esternazione…

29 Aprile 2024

Columbia University, ultimatum ai manifestanti pro-Gaza

La Columbia University prende di petto i propri studenti. Nello specifico quelli che, da giorni,…

29 Aprile 2024

Protezione Civile in Europa, tra sicurezza e opportunità

La Sala delle Bandiere della sezione romana del Parlamento europeo come contesto d'eccezione per celebrare…

29 Aprile 2024

Elezioni europee, Metsola: “Il voto deciderà Europa del futuro”

La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, invita i cittadini europei a votare il 6-9…

29 Aprile 2024

Hamas, tregua alla portata ma arriva l’aut aut: “Decida in fretta”

Gli Stati Uniti alzano il pressing su Hamas affinché accetti le condizioni di Israele per…

29 Aprile 2024

Primo Maggio bagnato: torna il maltempo in buona parte d’Italia

Maltempo con precipitazioni sparse in molte parti d'Italia. La breve tregua primaverile verrà interrotta da…

29 Aprile 2024