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Quando la donna verrà festeggiata tutto l'anno

Dal femminicidio alla prostituzione coatta, dalle spose bambine alle violenze di genere, dall’aborto selettivo all’impossibilità di studiare o praticare sport. Sono ancora numerosissime le piaghe sociali che colpiscono il gentilsesso in ogni angolo del mondo. Ma non poteva mancare quest’anno un forte riferimento agli abusi in ambito lavorativo, come il tristemente noto “scandalo Weinstein” ha portato alla ribalta della cronaca mondiale alla fine del 2017. Violenze che spesso le donne si sentono costrette a non denunciare per paura di ritorsioni o per senso di vergogna.

Una festa non commerciale

Eppure, molti ritengono l’8 marzo una festività frivola, inventata a tavolino per far guadagnare fiorai e ristoratori. Niente di più lontano dalla realtà. Se è vero che la donna andrebbe “festeggiata” tutti i giorni dell’anno, va comunque sottolineato che l’origine della giornata internazionale della donna non ha nulla di commerciale, ma è nata a inizio Novecento per ricordare le conquiste politiche, sociali ed economiche raggiunte e per denunciare le discriminazioni e le violenze subite dalle donne nella storia. La Festa ha infatti origine dai movimenti femministi che rivendicavano diritti pari a quelli maschili, primo fa tutti il diritto al voto. Ma anche all’istruzione, al salario minimo, alla maternità.

La scelta della data

Inizialmente, la giornata veniva celebrata in giorni diversi nei vari Paesi del mondo. Secondo l'Onu, la festa risalirebbe al 1909, quando a New York si tenne il primo Women's Day. Ma l'8 marzo è diventata la data più diffusa solo in seguito alla Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste del 1921 e alla decisione, presa in quella sede, di istituire la prima Giornata internazionale dell'operaia.

L’incendio

Dopo la Seconda Guerra Mondiale si è fatta risalire la scelta dell'8 marzo ad una tragedia accaduta nel 1908, che avrebbe avuto come protagoniste le operaie dell'industria tessile Cotton di New York, rimaste uccise da un incendio. In realtà questo fatto non è mai accaduto, e probabilmente è stato confuso con l'incendio di un'altra fabbrica tessile della città, avvenuto nel 1911, dove morirono 146 persone. Di queste, 123 erano donne, in gran parte di origine italiana.

La mimosa

In Italia bisognerà attendere il 1944 per vedere istituita una giornata dedicata all’altra metà del cielo: l’Unione donne italiane decise infatti quell’anno di celebrare il primo 8 marzo nelle zone liberate dell'Italia. Due anni più tardi, nel 1946, venne introdotta la mimosa come simbolo della giornata. Questo fiore vivace e delicato venne scelto perché di stagione – fiorisce a marzo – e poco costoso. E’ però solo nel 1975, durante la celebrazione dell'anno internazionale della donna, che le Nazioni Unite hanno designato ufficialmente l'8 marzo come giornata internazionale delle donne. La strada è certamente ancora lunga; dall’inizio del ‘900 le donne non hanno mai potuto interrompere la lotta per vedere riconosciuti i propri diritti, soprattutto in certe aree del pianeta. La storia ha però dimostrato che le cose si possono cambiare. Magari in un prossimo futuro quelle che oggi sono ancora delle bambine in Paesi del Terzo Mondo vivranno in società più giuste e meno violente, e quelle che sono bambine in Occidente vivranno in società dove la donna sarà valorizzata anche nella sua vocazione alla maternità. Così la sua festa verrà celebrata veramente tutto l’anno. E non ci sarà più bisogno di indire delle apposite Giornate.

Milena Castigli

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