Allarme acqua potabile a Gaza, la più grande città della Striscia omonima nei Territori palestinesi occupati. Il capo dell’ufficio di campo dell’Unicef di Gaza, Tania McBride, ha infatti recentemente dichiarato che meno del 4% delle acque sotterranee della città – che conta 400mila abitanti – è utilizzabile.
In occasione della Giornata mondiale dell’acqua dello scorso 5 aprile, McBride aveva inoltre evidenziato i pericoli dell’inquinamento delle risorse idriche e dello scarico delle acque reflue in mare e ha ribadito che Unicef collabora con diverse istituzioni – sia partner locali sia internazionali – per ridurre i danni causati dall'inquinamento e per fornire acqua potabile a Gaza.
Lo scorso 9 settembre l'Unicef ha lanciato un appello umanitario per raggiungere la soglia dei 39,8 milioni di dollari, indispensabili per coprire i costi dell'intervento umanitario in favore dell'infanzia di Gaza in diversi settori: non solo acqua e igiene, ma anche salute e nutrizione, istruzione e protezione dell'infanzia. L'emergenza, a GAza, non è ancora finita.
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