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Le Colline del prosecco sono Patrimonio Unesco

Si allunga ulteriormente la lista delle meraviglie italiane finite fra i patrimoni dell'Unesco: il World Heritage Commettee Unesco di Baku, in Azerbaigian, ha infatti decretato che le Colline del prosecco di Coneglia e Valdobbiadene, siano degne di entrare a far parte dei siti Patrimonio mondiale dell'Umanità. Un'investitura arrivata in modo unanime da parte dei rappresentanti dei 21 Stati membri del Comitato e che, ancora una volta, conferma la centralità dell'Italia nel consesso dei beni archeologici e naturalistici mondiali: “Le splendide Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene – ha dichiarato via Twitter il ministro degli Esteri Moavero Milanesi – sono da oggi il 55mo sito italiano iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale dell'Umanità dell'Unesco. Con la decisone dell'apposito Comitato di selezione Unesco, si riconosce il valore universale di un paesaggio culturale e agricolo unico, scaturito da una straordinaria, sapiente interazione tra un'attività produttiva di eccellenza e la natura di un territorio affascinante”.

La sfida

Una giornata da incorniciare anche per la regione interessata, il Veneto, e soprattutto per il marchio Made in Italy che, in questo modo, vede appuntata sul proprio petto un'altra importante medaglia: “Si tratta di un grande riconoscimento – ha spiegato il ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio – che valorizza le straordinarie qualità sceniche e le tradizioni di un paesaggio culturale unico di eccezionale valore mondiale. Una terra dalla quale nascono i frutti che danno vita a uno dei prodotti che più caratterizza l'eccellenza del nostro made in Italy”. Un riconoscimento che, però, è anche una sfida, “quella della conservazione dei caratteri specifici e tradizionali di questo splendido territorio quale patrimonio da trasmettere alle future generazioni, a beneficio dell’intera umanità”.

Boom di vendite

Il prosecco rappresenta infatti uno dei prodotti più esportati e più apprezzati a livello internazionale: basti pensare che, secondo Coldiretti, tale produzione italiana ha visto un incremento record del 21% delle vendite sui mercati esteri, che lo rende di fatto il vino più venduto tra quelli prodotti nel nostro Paese. Un dato che dà la misura non solo della qualità del prosecco ma anche dei territori nei quali nasce, dove tradizione e natura si combinano per offrire un concentrato di eccellenze apprezzato anche al di fuori dei nostri confini.

DM

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