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Enologia e solidarietà nei Territori diVini

Condividere e proteggere una cultura vinicola centenaria, coniugando storia e solidarietà. Nella sua 20a edizione l'appuntamento Territori diVini ha messo a disposizione di esperti e appassionati i vini provenienti dalle cantine salesiane di Betlemme, mentre nel chiosco delle catacombe di San Callisto a Roma veniva presentato il progetto Cabby, il Telefono Viaggiatore che girerà per le scuole raccontando le storie delle persone migranti.

La cabina telefonica

Si parte da una copia esatta delle tipiche cabine telefoniche pubbliche della Gran Bretagna, quelle dipinte di rosso. La differenza però, è evidente appena si entra: una volta risposto al telefono che squilla, dall'altro capo della cornetta inizia la registrazione della voce di un giovane migrante che racconta la storia del suo viaggio. Si tratta di un progetto multimediale di educazione alla cittadinanza globale e di sensibilizzazione sui temi della migrazione che punta a far vivere ai ragazzi italiani l’esperienza diretta del viaggio di una persona migrante. Da settembre la Cabina telefonica inizierà il suo viaggio nelle scuole italiane e negli oratori, cercando di contattare i più giovani. Inoltre, verranno messi a disposizione dei ragazzi contenuti multimediali che verranno proiettati su uno schermo. Gli scolari potranno interagire con un kit didattico in realtà aumentata. Il progetto nasce per iniziativa dell’ong VIS nell’ambito dell’iniziativa “Humanitarian Corridors” ed è finanziato dal fondo europeo AMIF (Asylum, Migration and Integration Fund) con capofila la comunità Papa Giovanni XXIII. Lo scopo del progetto è far sì che le persone migranti che vengono da Libano ed Etiopia e hanno bisogno di protezione umanitaria possano pienamente godere del diritto di asilo.

Il vino

Mentre alcuni presenti ascoltavano le drammatiche storie dei migranti nella cabina, o guardavano brevi video in realtà virtuale che descrivono i terribili viaggi affrontati dai migranti, sotto i portici del chiostro veniva presentata una selezioni di vini nazionali e della Terra Santa. Un’occasione per assaggiare il vino di Cremisan, diffuso in alcuni paesi del Medio Oriente, che prende il nome dalla collina su cui dal 1896 i padri salesiani coltivano viti e realizzano vini. Oggi quell’antica arte continua: nella lavorazione del prodotto si cerca soprattutto di dare lavoro e opportunità di integrazione a ragazzi che vivono ai margini della società. Ad alcuni viene anche offerta la possibilità di venire a studiare enologia nel nostro paese, specializzandosi nel ramo. Tutte i proventi e le offerte raccolte serviranno a sostenere l'opera dei Salesiani e soprattutto i centri di formazione, le scuole e gli oratori.

 

William Valentini

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