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Decide di sposarsi dopo l'estrema unzione

Per sottolineare l'importanza del valore sacramentale del matrimonio c'è bisogno di storie come quella che vede protagonista Jéssica Alves, brasiliana 27enne, malata di cancro alle ossa. Sei anni dopo l'unione civile, la ragazza, ricevendo il sacramento dell'estrema unzione, ha sentito la necessità di sposarsi in rito religioso con il suo compagno di sempre, Fernando Medeiros. 

I due giovani si sono giurati amore eterno davanti a Dio all'interno della cappella dell'ospedale in cui è ricoverata Jessica che, per l'aggravarsi delle condizioni di salute, non ha potuto spostarsi ed ha pronunciato il suo 'si' sdraiata nel letto in cui è costretta da ormai due anni. 

Dall'estrema unzione al matrimonio

L'idea del matrimonio era venuta a Jessica proprio mentre il sacerdote le impartiva l'estrema unzione. Il religioso ha raccontato quel momento ad ACI Prensa: “Quella notte, stava soffrendo molto, e quando ho finito di somministrargli il sacramento, le ho chiesto … se potevo fare qualsiasi altra cosa, e lei mi ha detto che voleva sposarsi“. Una scelta, ha riferito il prete, dettata dalla volontà di morire in grazia di Dio, colmando quello che era un vuoto rilevante nell'anima di una donna fortemente cattolica. 

La preparazione

Il sacerdote brasiliano ha preso a cuore il desiderio di Jessica e da quel momento in poi ha svolto con impegno l'incarico di assistere la coppia ad accostarsi degnamente al sacramento del matrimonio. Un corso di preparazione non banale, durante il quale ha voluto mettere al corrente i due degli oneri e degli onori che il giuramento di un amore eterno comporta. “Ho sottolineato – ha raccontato il sacerdote all'agenzia di stampa – che questo non era semplicemente un evento sociale che dura una notte e di cui la gente richiede il bis. Ho detto loro che il matrimonio è un sacramento, che si stavano donando l'uno all'altro e che io ero solo un assistente “. Il prete brasiliano non ha mancato poi di fare riferimenti alla situazione particolare che i due stavano vivendo: “Ho spiegato loro l'amore, la fedeltà, la gioia e la tristezza nella malattia e nella salute. In quel momento mi sono girato per parlare allo sposo: 'Fernando, sei consapevole che sposerai Jessica in un momento molto difficile della sua vita. Se il tuo amore è capace di sopportare queste difficoltà, sarai in grado di darle un sì definitivo e libero'”.

Il matrimonio

E così è stato: Jessica, allettata ed intubata, ma anche con indosso il suo abito bianco desiderato a lungo, ha detto 'si' a Fernando all'interno della cappella dell'ospedale, tra la commozione dei presenti e lo sguardo paterno del sacerdote che l'ha aiutata a realizzare questo sogno.

redazione

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