Categories: Sociale

Così l'inquinamento del suolo ci avvelena

L'industrializzazione, le guerre, l'estrazione mineraria e l'intensificazione dell'agricoltura hanno lasciato in tutto il pianeta un'eredità pesante in termini di contaminazione del suolo. Al tempo stesso, l'aumento dell'urbanizzazione ha fatto crescere lo smaltimento dei rifiuti urbani nel terreno. Lo denuncia la Fao nel suo rapporto pubblicato in questa settimana ‘Soil Pollution: A Hidden Reality’ (Inquinamento del suolo: una realtà nascosta). Il titolo è eloquente: si sa ancora troppo poco del fenomeno, delle sue minacce per la produttività agricola, la sicurezza alimentare e la salute umana.

“L'inquinamento del suolo colpisce il cibo che consumiamo, l'acqua che beviamo, l'aria che respiriamo e la salute dei nostri ecosistemi”, ha affermato Maria Helena Semedo, Vice Direttore Generale della Fao, all'apertura del simposio. “La capacità dei suoli di fare fronte all'inquinamento è limitata; prevenire il loro inquinamento dovrebbe essere una priorità globale”, ha sottolineato. Ad esempio, in Australia si stima che circa 80mila aree soffrano di contaminazione del suolo. La Cina ha classificato il 16% di tutti i suoi suoli – e il 19% dei terreni agricoli – come inquinati. Ci sono circa 3milioni di aree potenzialmente contaminate nell'Area economica europea e nei Balcani occidentali. Negli Stati Uniti, 1.300 aree appaiono nell'elenco (Superfund) delle zone calde dell'inquinamento.

E la situazione, se non si interviene, è destinata a peggiorare. La produzione di sostanze chimiche, ad esempio, è cresciuta rapidamente negli ultimi decenni e si prevede che fino al 2030 aumenterà annualmente del 3,4%. E ancora: la produzione globale di rifiuti solidi urbani era nel 2012 di circa 1,3 miliardi di tonnellate annue; entro il 2025 si prevede un aumento di 2,2 miliardi di tonnellate l’anno. Ma non solo, il problema deriva anche dall'alta presenza di campi vicino alle strade in cui si registra la presenza di metalli pesanti, idrocarburi e altri inquinanti; dai pezzi inesplosi delle mine; dalla grande produzione di letame che può contenere metalli pesanti, organismi patogeni e antibiotici; dall'aumento di pesticidi in Paesi a basso-medio reddito come Bangladesh, Ruanda, Etiopia, Sudan; dalla presenza di radionuclidi in concentrazioni più elevate rispetto ai livelli tollerabili nei Paesi dell'emisfero settentrionale.

redazione

Recent Posts

Il Viminale approva: “Ok al nome ‘Giorgia’ sulla scheda”

Il Ministero dell'Interno risponde al quesito che in molti si erano posti a seguito dell'esternazione…

29 Aprile 2024

Columbia University, ultimatum ai manifestanti pro-Gaza

La Columbia University prende di petto i propri studenti. Nello specifico quelli che, da giorni,…

29 Aprile 2024

Protezione Civile in Europa, tra sicurezza e opportunità

La Sala delle Bandiere della sezione romana del Parlamento europeo come contesto d'eccezione per celebrare…

29 Aprile 2024

Elezioni europee, Metsola: “Il voto deciderà Europa del futuro”

La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, invita i cittadini europei a votare il 6-9…

29 Aprile 2024

Hamas, tregua alla portata ma arriva l’aut aut: “Decida in fretta”

Gli Stati Uniti alzano il pressing su Hamas affinché accetti le condizioni di Israele per…

29 Aprile 2024

Primo Maggio bagnato: torna il maltempo in buona parte d’Italia

Maltempo con precipitazioni sparse in molte parti d'Italia. La breve tregua primaverile verrà interrotta da…

29 Aprile 2024