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Colpita centrale idrica, senza acqua 400mila persone

Mentre le violenze sono continuate nella città di Ras Al-Ain, la centrale idrica di Alouk nella città è fuori servizio da più di una settimana. La centrale, situata vicino ai combattimenti, fornisce acqua a quasi 400.000 persone, tra cui molti bambini”. Lo dichiara Fran Equiza, rappresentante Unicef in Siria, in una nota sulle conseguenze del conflitto nel nord-est del Paese riportata dal Sir.

L'allarme dell'Unicef

“Le due principali linee elettriche che alimentano la centrale idrica sono state danneggiate durante i combattimenti, causando l’interruzione del funzionamento della centrale idrica”, aggiunge. Il rappresentante dell’Unicef evidenzia anche che “le squadre tecniche sono state in grado di raggiungere la stazione idrica all’inizio di questa settimana”. “Tuttavia, non sono state in grado di riparare completamente i danni causati dai combattimenti nella zona”. Evidenziando che “il collegamento a un approvvigionamento idrico alternativo da Al-Himme, una vicina stazione di pompaggio, copre meno di un terzo del fabbisogno della popolazione”, Equiza sottolinea che “le persone sono ora costrette a fare affidamento sull’acqua non sicura proveniente da pozzi poco profondi, il che aumenta il rischio di malattie trasmesse dall’acqua ai bambini”. In coordinamento con i partner e le autorità locali, l’Unicef annuncia che sta rispondendo alla grave carenza d’acqua tra le comunità colpite, attraverso la fornitura giornaliera di 95.000 litri d’acqua e 12 serbatoi per allievarne la carenza nei rifugi della città di Al-Hasakeh, oltre ai 50 metri cubici ai rifugi di Tel Tamer negli ultimi sei giorni; l’autotrasporto d’acqua verso i campi di Al-Hol e A’reesha con una media di 600 metri cubici al giorno, raggiungendo 77.000 sfollati interni e rifugiati; piccole riparazioni alla stazione idrica di Alouk. “Una tregua nella violenza permetterà all’Unicef di fornire 16.000 litri di carburante per garantire il funzionamento dell’impianto idrico di Alouk fino alla riparazione degli impianti elettrici e per contribuire ad aumentare la capacità della fonte di acqua alternativa di Al-Himme”. Infine, un monito alle parti in conflitto che “dovrebbero facilitare l’accesso sicuro agli tecnici specializzati, in modo da poter riparare i danni alla stazione idrica il più presto possibile”.

Milena Castigli

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