Dopo mesi di dibattito intorno alle politiche familiari che il governo intende intraprendere, le parole hanno lasciato spazio ai fatti: il bonus bebè resta, ma subisce delle novità in chiaroscuro. Aumenta del 20% l'importo spettante alle famiglie che nel 2019 diventano genitori non per la prima volta, diminuisce a un anno la somministrazione mensile del buono. Non varia il tetto minimo di Isee di 25mila euro per poterne usufruire.
Le famiglie con Isee inferiore a 25mila euro hanno diritto a 80 euro mensili mentre le famiglie con Isee inferiore a 7mila euro hanno diritto a 160 euro mensili. Per fare domanda i genitori devono vivere con il figlio nella stessa abitazione, se questo viene affidato a terzi sarà al soggetto che spetterà il beneficio e non al genitore. La novità per quest'anno è se si riferisce a un figlio successivo al primo, l’importo è maggiorato del 20% e quindi diventa rispettivamente, a seconda dell'Isee, di 96 e 192 euro. Maggioranza che riguarda anche i parti plurimi: se si partoriscono due gemelli (e non ci sono altri figli in famiglia), si percepiranno due bonus bebè: uno con e l'altro senza maggiorazione. Stesso discorso per parti trigemellari: per un figlio si riceverà il bonus maggiorato, per gli altri due il bonus base. L'erogazione del bonus passa da tre a un anno, dalla nascita del piccolo oppure dal suo ingresso in famiglia in caso di adozione. Se la domanda viene presentata entro 90 giorni dall'evento, si ha diritto anche alle mensilità arretrate, altrimenti si inizia a percepire il denaro soltanto dal mese di presentazione della domanda fino al compimento di un anno d'età del bambino. La richiesta può essere effettuata attraverso il sito dell'Inps oppure rivolgendosi a un Caf. Il pagamento può essere corrisposto come bonifico, accredito su conto corrente, libretto postale o su una prepagata.
Per ora gli emendamenti al dl Crescita presentati dal ministro per la Famiglia, Lorenzo Fontana, non hanno avuto seguito: egli proponeva di alzare da 25 a 35mila euro annui il valore dell'Isee per accedere al beneficio e di aumentare il bonus da 80 a 110 euro mensili, elevati a 132 euro nel caso dei figli successivi al primo per gli Isee tra 7 e 35mila euro, mentre era di farli salire a 160 e a 192 euro, rispettivamente, per quelli con Isee sotto 7mila euro. Ora però il ministro Fontana rilancia: la scorsa settimana ha presentato in Parlamento un disegno di legge governativo per riformare il “pacchetto famiglia”. Ne dà notizia IlSole24Ore. La misura darebbe vita a un assegno unico di 200-300 euro mensili, destinato a tutti i nuclei familiari con bambini e con Isee inferiore a 50mila euro, da erogare a partire dal settimo mese di gravidanza della madre fino al compimento del diciottesimo anno di età dei figli.
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