Un'altra città italiana si mobilita per contrastare la prostituzione attraverso la pena ai clienti. Ieri, 8 marzo, il Consiglio comunale di Trento ha approvato all’unanimità la proposta di mozione presentata da Andrea Merler, della Civica Trentina, che impegna il sindaco e la giunta comunale a introdurre le multe per i clienti delle prostitute.
Nello specifico, la misura prevede una multa da 89 a 534 euro per i clienti che contattano o si appartano con prostitute, come proposto dal comandante della polizia locale. Inoltre prevede di modificare il regolamento di polizia urbana introducendo il divieto, in tutto il territorio comunale, di contattare “soggetti che esercitano attività di meretricio su strada”. Come riferisce Il Giornale Trentino, il sindaco avrà inoltre il compito di emanare un’ordinanza per istituire il divietro di fermata in alcune vie in cui il problema della prostituzione è particolarmente diffuso e sentito, un po’ come è già stato fatto a Bolzano.
Trento, dunque, segue l'esempio di altre città italiane. Nel settembre scorso è entrata in vigore a Firenze un'ordinanza firmata dal sindaco, Dario Nardella, che prevede persino il carcere fino a tre mesi o una multa fino a 206 euro per i clienti delle prostitute. Il primo cittadino del capoluogo toscano, intervistato da In Terris, ha affermato: “La nostra battaglia vuole contrastare la miseria umana e sociale che inonda le periferie delle città italiane”. A novembre un'ordinanza comunale simile approvata anche a Rimini. “In assenza di certezze da parte dello Stato, crediamo importante, anzi indispensabile, cercare di attivare anche come Comune qualsiasi strumento contro un fenomeno odioso, caratterizzato peraltro da mille addentellati e altrettanti impatti negativi sulle città e i luoghi della quotidianità”, così una nota del Comune romagnolo dopo l'approvazione. “È un’ordinanza – ha detto a In Terris Kristian Gianfreda, membro dellla Comunità Papa Giovanni XXIII, nonché consigliere comunale di “Rimini Attiva”- contro la prostituzione e a favore delle tante ragazze vittime di un mercato che riduce le persone in stato di schiavitù”.
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