“Si fermino le forniture militari verso Arabia Saudita e propri alleati” è il punto principale della proposta presentata alla Camera dei deputati da Amnesty International Sezione Italiana, Fondazione Finanza Etica, Movimento dei Focolari in Italia, Oxfam Italia, Rete Italiana per il Disarmo, Rete per la Pace.
Il testo di mozione riprende e rilancia quello della Risoluzione votata dal Parlamento Europeo (a febbraio 2016 e a metà giugno 2017) che per ben due volte ha richiesto di “avviare un’iniziativa finalizzata all’imposizione da parte dell’Ue di un embargo sulle armi nei confronti dell’Arabia Saudita, tenuto conto delle gravi accuse di violazione del diritto umanitario internazionale da parte di tale paese nello Yemen“.
Nel corso della conferenza stampa sono stati richiamati da Archivio Disarmo i dati delle forniture militari italiane verso Arabia Saudita e Medio Oriente, mentre Amnesty International Italia, Ofxam Italia e Medici Senza Frontiere hanno evidenziato le drammatiche situazioni umanitarie e di violazione dei diritti umani in Yemen, in particolare ricordando gli attacchi subiti dagli ospedali in questi due anni di guerra e la situazione socio-sanitaria completamente degenerata (da cui è derivata l’attuale epidemia di colera).
Il “Comitato Riconversione Rwm per la pace, il lavoro sostenibile, la riconversione dell’industria bellica, il disarmo” composto da oltre 20 organizzazioni della Sardegna ha riportato all’attenzione nazionale le azioni locali per la riconversione produttiva dell’industria bellica nel Sulcis Iglesiente. Iniziativa derivata proprio come azione territoriale di reazione alla produzione e vendita di ordigni della Rwm Italia verso l’Arabia Saudita. Le principali applicazioni della Rheinmetall Italia SpA sono lo sviluppo e la produzione di sistemi di controminamento, nonché la produzione di medie e grandi munizioni e di testate.
Hanno poi portato sostegno alle iniziative in programma i rappresentanti di Fondazione Finanza Etica, Rete della Pace, Movimento dei Focolari in Italia, Rete Italiana per il Disarmo.
Le violazioni dei diritti umani di entrambe le fazioni coinvolte nel conflitto in Yemen sono state condannate lo scorso 27 gennaio nel Rapporto finale del gruppo di esperti sullo Yemen, inviato al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (Onu). Nel documento si sottolinea che “Il gruppo di esperti ha condotto indagini dettagliate su questi fatti ed ha motivi sufficienti per affermare che la coalizione guidata dall’Arabia Saudita non ha rispettato il diritto umanitario internazionale in almeno 10 attacchi aerei diretti su abitazioni, mercati, fabbriche e su un ospedale“.
Da qui la richiesta di compiere azioni che riportino al centro i principi e le prescrizioni della normativa italiana (legge 185/90) e del Trattato sul Commercio delle Armi ratificato dall’Italia nel luglio 2014:
Bloccare l’esportazione di armi all’Arabia Saudita e a tutti Paesi coinvolti nel conflitto armato in Yemen.
Attivare e finanziare il fondo per la riconversione previsto nella stessa legge 185/90 contemporaneamente ad una discussione pubblica sull’impatto del complesso militare-industriale.
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