Allarme clochard a Milano. A dimostrare l’urgenza di intervenire sul fronte del disagio sociale sono oltre 5 mila senzatetto che chiedono aiuto ai servizi municipali. L’iniziativa Residenza-Mi fornisce la residenza anagrafica a persone senza dimora presenti sul territorio del comune di Milano. E consente alle fasce socialmente più fragili della popolazione di accedere al welfare della città. Di attivare importanti diritti di cittadinanza. E di ricevere la corrispondenza personale all’indirizzo messo a disposizione. Il servizio è gratuito.
Il servizio è attivo presso gli indirizzi di tutti e nove i municipi. Sono operativi al momento cinque sportelli in città. Aperti due giorni a settimana. Chiunque può rivolgersi telefonicamente agli uffici e chiedere informazioni su ResidenzaMi. I destinatari sono cittadini e cittadine per i quali è conosciuta e attestata la loro situazione di “persona senza residenza”. E che vivono stabilmente sul territorio del comune di Milano già seguiti da servizi sociali professionali territoriali. Servizi territoriali di ATS. Oppure ASST milanesi. O da servizi sanitari specialistici. Associazioni del Terzo Settore. Centri di ascolto parrocchiali che si occupano di grave emarginazione.
E chi non ha contatti con alcun servizio sociale o sanitario né con associazioni o enti del terzo settore ma possiede i requisiti per la residenza anagrafica? può rivolgersi al Centro Sammartini (per persone adulte senza dimora) con accesso libero e spontaneo negli orari di apertura del centro. E allo sportello filtro all’interno della Casa della Carità in via Francesco Brambilla. Al termine del colloquio, verificata la presenza dei requisiti, viene comunicata la data, l’ora e il luogo dell’appuntamento in uno degli sportelli ResidenzaMi per l’avvio della pratica.
“È una vera e propria emergenza sociale quella dei senzatetto a Milano– sottolinea Silvia Sardone, europarlamentare e consigliera comunale a Palazzo Marino– Lo dimostrano i numeri dall’inizio di ResidenzaMi. Il servizio è stato avviato dal comune di Milano per concedere residenze anagrafiche a persone senza fissa dimora. E finora risultano attivati 5.063 indirizzi fittizi. Dei quali 2.850 a stranieri, il 56% del totale”. Il record spetta al Municipio 4 con 864 iscrizioni, a seguire Municipio 6 (718) e Municipio 1 (712). “Questi numeri forniti dall’assessorato ai Servizi Sociali fotografano una situazione davvero complessa– aggiunge Silvia Sardone- Gli ultimi, i dimenticati, nella Milano che si vorrebbe inclusiva e accogliente, sono migliaia. E con ogni probabilità, sull’onda lunga del Covid e della crisi economica, rischiano di aumentare a dismisura“.
“L’amministrazione comunale, sindaco in primis, devono assolutamente prendere contezza di questo quadro. Intervenendo al più presto con misure sociali ad hoc. E con percorsi virtuosi che aiutino i senzatetto a trovare un impiego e una casa– sottolinea Silvia Sardone- Balza all’occhio, ovviamente, l’altissima percentuale di clochard stranieri. Persone che finiscono ai margini. Negli angoli delle strade. E nei palazzi abbandonati. Tra topi e degrado“.
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