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Euromelanoma day: l’intervista alla dott.sa Gabriella Masiello

Oggi 24 maggio si celebra l’Euromelanoma day, giornata dedicata alla prevenzione al melanoma e ai tumori della pelle. Il melanoma cutaneo è un tumore che deriva dalla trasformazione tumorale dei melanociti che formano la pelle, cioè l’organo più esteso del nostro corpo e maggiormente esposto alla luce ultravioletta. In occasione di questa giornata Interris.it ha intervistato la dr.ssa Gabriella Masiello, psicologa di A. I. Ma. Me., associazione italiana malati di melanoma e tumori della pelle.

L’intervista

Dr.ssa che differenza c’è tra il melanoma e gli altri tumori della pelle?

“Il melanoma è considerato il tumore della pelle più aggressivo perché se non viene riconosciuto precocemente diventa metastatico e può portare ad un iter terapeutico importante. Viene comunemente indicato con l’asportazione di un neo e rare volte si trova all’interno di altri tessuti come, per esempio, le mucose e parti dell’occhio. I tumori della pelle non melanoma, invece, sono per esempio il carcinoma a cellule basali e carcinoma a cellule squamose e sono meno aggressivi, ma anche in questo caso è fondamentale intervenire tempestivamente”.

La pelle come deve essere protetta?

“La pelle è il nostro primo vestito e per questo va osservata e tutelata. Innanzitutto è fondamentale esporsi al sole in maniera moderata fin dall’età infantile, evitando le ustioni. É consigliabile indossare cappelli e occhiali da sole e usare creme protettive adeguate al proprio tipo di pelle. Inoltre, è necessario controllare periodicamente l’aspetto dei propri nei, sia consultando il dermatologo, sia autonomamente guardandosi allo specchio e facendosi guardare da un familiare nei punti non raggiungibili col proprio sguardo”.

Quale rischio comporta lavorare sotto il sole?

“Questo è un problema che in molti ignorano, ma che esiste e va affrontato. Per questo, noi come associazione vorremmo presentare dei progetti ad hoc per tutti questi lavoratori a cui deve essere garantita la sicurezza nel lavoro. Ad oggi ancora manca l’informazione e molto spesso le aziende stesse non possiedono i mezzi per assicurare ai lavoratori la propria incolumità. Quelli della pelle sono tumori che molte volte si manifestano dopo molti anni dall’esposizione continua al sole”.

Una persona che si ammala di tumore ha bisogno di un supposto psicologico?

“Ricevere una diagnosi di cancro provoca un momento di sbandamento perché da un giorno all’altro cambiano le priorità, la quotidianità e il rapporto stesso con il proprio corpo. Per questo è importante che il paziente possa subito relazionarsi con uno psicologo che lo aiuti ad esternare le paure e ad affrontare l’iter terapeutico nel migliore dei modi. É stato riscontrato, infatti, che quando il decorso della malattia viene affrontato con la giusta consapevolezza e con un atteggiamento positivo il corpo stesso ha un reazione migliore alle cure e agli effetti collaterali che sono normali durante un iter terapeutico del genere”.

Che ruolo ha la famiglia?

“L’intero nucleo familiare vive la malattia con il proprio caro e per questo è fondamentale che anch’esso venga supportato psicologicamente. Avere un caro ammalato vuol dire trovare la forza per stargli accanto, provando ad avere sempre la frase giusta nel momento giusto, ma non sempre è facile perché anche la famiglia vive un momento di cambiamento. Inoltre, il problema è anche economico in quanto ci sono cure che non sono mutuabili dal sistema sanitario nazionale e ci sono famiglie che non si possono permettere continue spese. In alcuni casi questo comporta anche a una rinuncia ad effettuare la psicoterapia”.

Elena Padovan

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