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La condivisione come strategia per la sanità. La salute “non è un fatto privato”

Donare come simbolo di condivisione. La solidarietà è l’architrave della sanità e la salute non è un fatto privato. Donare sangue, secondo papa Francesco, è “un gesto di misericordia. E’ un dono proprio di sé, del proprio tempo, e anche di condivisione di quello che è l’amore verso Dio e gli altri“. E aggiunge: “Probabilmente è poco ‘sponsorizzato’. Dovrebbe esserlo ancora di più. Tuttavia, secondo me, è una realtà presente e viva. Soprattutto riguarda tanti giovani, tanti nuovi donatori che sono presenti, che vengono anche con molto coraggio. Combattendo le proprie paure. Questo è bello e ci fa sperare anche per il futuro”. Oggi Giornata Mondiale del Donatore di Sangue si celebra in tutto il mondo. Il 14 giugno è il giorno della nascita di Karl Landsteiner, scopritore dei gruppi sanguigni e co-scopritore del fattore Rh. Il “World Blood Donor Day” è stato istituito nel 2005 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Nasce per sensibilizzare sull’importanza che i donatori di sangue, volontari, periodici, non retribuiti, rivestono per coloro che necessitano di trasfusioni sicure.  E l’Organizzazione mondiale della sanità richiama l’attenzione sul ruolo che le donazioni volontarie di sangue svolgono nel salvare vite umane. L’obiettivo è rafforzare la solidarietà all’interno delle comunità.

La missione di donare

Quest’anno al Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS si celebra la Giornata mondiale del donatore con una speciale raccolta sangue a favore dei pazienti ricoverati. Oggi, dalle ore 8 alle ore 12, sarà possibile donare anche presso l’autoemoteca collocata nel piazzale antistante all’ingresso principale del Policlinico Gemelli. In collaborazione con l’Avis comunale e la Associazione F. Olgiati. I volontari saranno presenti per sensibilizzare visitatori e accompagnatori sulla importanza dell’atto della donazione. La Giornata mondiale del donatore è stata istituita nel 2005 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per sensibilizzare sull’importanza che i donatori di sangue, volontari, periodici, non retribuiti, rivestono per quanti necessitano di trasfusioni sicure. La data della ricorrenza è stata scelta appunto perché giorno di nascita di Karl Landsteiner, nato a Vienna nel 1868, e insignito del premio Nobel per la medicina nel 1930 per la scoperta dei gruppi sanguigni ABO.

Effetto Covid

“Dai dati pubblicati dal Centro Nazionale Sangue per il 2021, i donatori di sangue sono stati 1.653.268, in lieve crescita rispetto al 2020 ma in calo rispetto agli anni pre-covid – spiega la professoressa Luciana Teofili, Direttore UOC Emotrasfusione del Policlinico Gemelli e Associato di Malattie del sangue all’Università Cattolica -. Il 92% del totale è rappresentato da donatori iscritti alle associazioni di volontari. I nuovi donatori purtroppo sono stati 267.949 (-6,7% rispetto al 2019). Anche i donatori più giovani, dai 18 ai 25 anni, costituiscono oggi una frazione più bassa dell’intera popolazione dei donatori rispetto agli anni pre-Covid”. Negli ultimi anni si è osservato un mancato ricambio generazionale nelle fila dei donatori e anche se in parte il fenomeno è legato al progressivo invecchiamento della popolazione, è ai giovani che dobbiamo rivolgerci. “La giornata – prosegue la professoressa Teofili – ha quindi come obiettivo primario coinvolgere e mobilitare questa fascia di popolazione sull’essenzialità della risorsa sangue e sull’imprescindibilità della cultura del dono”.

Terapie cellulari

Ogni anno in Italia vengono effettuate circa 2.500.000 donazioni di sangue intero e 500.000 donazioni di emocomponenti in aferesi (plasma, piastrine o globuli rossi) e ogni giorno vengono trasfuse circa 7.900 unità, tra globuli rossi, plasma o piastrine. “Nel nostro solo Policlinico – continua la professoressa Teofili – ogni anno vengono trasfuse circa 20.000 unità di globuli rossi, 4.000 unità di piastrine e 5.000 unità di plasma”, aggiunge l’ematologa. “A fronte della introduzione di terapie cellulari sofisticate, o di strumenti di chirurgia sempre più precisi, – conclude la professoressa Luciana Teofili – la trasfusione rimane un atto terapeutico indispensabile e insostituibile per molti pazienti. Dalle vittime di incidenti stradali, a coloro che vengono sottoposti a trapianti di organo o di cellule staminali, ai pazienti che richiedono chemioterapia, a quelli con malattie ematologiche, fino ai piccoli neonati prematuri. Donare significa avere questa consapevolezza”.

L’importanza di donare

Il claim è “Dona sangue, dona plasma, condividi la vita, condividila spesso”. Un messaggio che l’Oms ha scelto per sensibilizzare quante più persone sulla tematica dell’altruismo e sull’importanza della donazione periodica. Ogni singola donazione, di sangue o di plasma, per molti pazienti cronici rappresenta un vero e proprio salvavita, in particolare per coloro che sono affetti da patologie come l’anemia falciforme, la talassemia, l’emofilia o le immunodeficienze. Molti Paesi, tuttavia, sono ancora impegnati in un percorso che dovrà portarli a rendere disponibile una quantità sufficiente di emocomponenti. Garantendone al contempo la qualità e la sicurezza. La mancanza di accesso a sangue e prodotti ematici sicuri, soprattutto nei Paesi a basso e medio reddito, si ripercuote su tutti i pazienti, compresi quelli che necessitano di trasfusioni regolari. Lo slogan della campagna per la Giornata mondiale del donatore 2023 è rivolto proprio ai pazienti che necessitano di un supporto trasfusionale a vita. E sottolinea il ruolo che ogni singola persona può svolgere, donando il sangue e il plasma.

Giacomo Galeazzi

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