Bambini che giocano in casa
Sono entrati definitivamente a regime i nuovi congedi parentali. Una riforma sotto osservazione di pediatri. Pedagogisti. Psicologi. E di altri specialisti che si occupano di bambini. 29 mila famiglie hanno analizzato la questione attraverso Uppa. Rivista specializzata nei temi della genitorialità e dell’infanzia. Il congedo parentale è un periodo di astensione facoltativo dal lavoro concesso ai genitori. Un’opportunità per prendersi cura del bambino o della bambina nei suoi primi anni di vita. E per soddisfare i suoi bisogni affettivi e relazionali.
“Un passo importante”, osserva il ministro del Lavoro, Andrea Orlando. Una rilevante evoluzione del quadro normativo verso una genitorialità equamente condivisa. Un uso paritario del tempo. E un miglior equilibrio tra tempi di vita familiare e lavorativi. Numerose le novità. Obbligatorio il congedo di paternità, della durata di 10 giorni lavorativi. E? stata aumentata da 10 a 11 mesi la durata del diritto al congedo per il genitore solo. E’ esteso il diritto all’indennità di maternità alle lavoratrici autonome e libere professioniste. Sale da 6 a 12 anni l’età della bambina o del bambino entro cui poter usufruire del congedo parentale indennizzato. Si dà precedenza alle richieste di lavoro agile dei dipendenti. E dei “caregiver”. Con figli fino a 12 anni di età o disabili. Inoltre sono introdotte sanzioni per i datori di lavoro. Qualora ostacolino la fruizione del congedo di paternità obbligatoria. Sono promossi interventi e iniziative di carattere informativo. Per la promozione e la conoscibilità delle misure. A sostegno dei genitori e dei prestatori di assistenza.
“Estendiamo i diritti di lavoratori e lavoratrici. Per garantire una migliore conciliazione dei tempi di vita e lavoro. Per andare nella direzione di una più equa condivisione di responsabilità tra uomini e donne. E per promuovere la parità di genere in ambito lavorativo e familiare”, sottolinea Orlando. Ciò per effetto dell‘entrata in vigore del decreto legislativo 105 del 2022. Un provvedimento da tempo atteso in materia di equilibrio tra attività professionale e vita familiare. Per i genitori e i prestatori di assistenza. “E’ un importante passo avanti verso il riconoscimento della genitorialità. E verso il sostegno delle famiglie anche in Italia”, osserva Celeste D’Arrando. Aggiunge la componente della commissione Affari Sociali e Sanità della Camera): “Si tratta di possibilità già offerte in altri Paesi europei“. Il decreto, infatti, prevede nuove agevolazioni in materia di congedi parentali, permessi e smart working. In risposta alla direttiva europea 1158 del 2019. Relativa all’equilibrio tra attività professionale e vita familiare. Per i genitori e coloro che assistono le persone con disabilità“.
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