Savona blindato, il Colle: “Niente diktat”

Mentre sono in corso le consultazioni fra il premier incaricato Giuseppe Conte e le forze politiche Quirinale e M5s e Lega si sfidano attorno a Paolo Savona.

Blindato

Il nome dell'economista euroscettico quale futuro titolare del Mef è stato blindato da Matteo Salvini e Luigi Di Maio durante una riunione andata in scena questa mattina. “Savona è tra i nomi, siamo allineati con la Lega” ha detto il capo politico pentastellato. “Savona – ha spiegato poco dopo Matteo Salvini (che fa anche un appello ai partiti del centrodestra a “fidarsi” del futuro governo) in un video su Facebook – è la figura in grado di rimettere l'Italia al centro del dibattito in Europa. L'Europa consiglia o meglio minaccia parlando di una manovra da 10 miliardi. Intendo fare l'opposto di quello che l'Ue ha minacciato ai governanti italiani negli ultimi anni”. 

La replica del Colle

Quasi immediata la puntualizzazione del Colle. Il tema all'ordine del giorno, viene sottolineato, non è quello di presunti veti ma, al contrario, quello dell'inammissibilità di diktat nei confronti del presidente del Consiglio e del presidente della Repubblica nell'esercizio delle funzioni che la Costituzione attribuisce a tutti due. La Carta – si evidenzia – prevede scelte condivise tra presidente del Consiglio e presidente della Repubblica sulla nomina dei ministri. La preoccupazione del Quirinale è che si stia cercando di limitare l'autonomia del presidente del Consiglio incaricato e, di conseguenza, del presidente della Repubblica nell'esercizio delle loro prerogative. L'articolo 92 della Costituzione, tra le altre cose, recita: “il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri”. 

Salvini risponde

Poi è arrivata la precisazione di Salvini: “Noi proponiamo, non imponiamo. Noi consigliamo, suggeriamo. Quando c'è il meglio a disposizione tu parti dal meglio e dal mio punto di vista e di tanti altri Savona è il meglio, è la garanzia che l'Italia possa tornare a sedersi ai tavoli europei da protagonista” ha detto ai cronisti tornando a Montecitorio. Sulla possibilità che l'accordo salti laddove venisse bocciato il nome di Savona il leader del Carroccio ha precisato: “Non ho capito perché dovrebbe saltare, sono apertissimo a suggerimenti e critiche costruttive ma non capisco le ragioni di un eventuale no ad una personalità del genere. Gli italiani hanno votato in una certa maniera, c'è un economista famoso in tutto il mondo che rappresenta il 90% delle aspirazioni degli italiani, ovverosia la volontà di non ribaltare nulla ma contare di più in Europa rispettosamente, pacatamente, ridiscutendo”. Nessun diktat al capo dello Stato, ha spiegato dicendo che invece quella di Savona è “una bellissima generosità, il suo mettersi a disposizione. E c'è l'umiltà e l'apertura da parte di M5s e della Lega ad accogliere questa proposta”