Il pane e la pasta sono elementi fondamentali per il pranzo e la cena di ogni famiglia. Questi alimenti servono soprattutto ai nuclei familiari meno abbienti a cui è proibito avvicinare alimenti costosi, ma ormai, a volte, è molto complicato acquistare anche carne o pesce. Gli aumenti che si stanno registrando su tali generi di prima necessità stanno colpendo degli elementi imprescindibili per il nutrimento di coloro che sono più in difficoltà. Ciò è molto grave perché, nell’arco di due anni, gli incrementi sono stati clamorosi. Un chilo di pasta è passato, in media, da 1, 41 euro al kg a 2,35 euro, con un incremento del 66%. In totale, la ricaduta economica dei rincari di pane e pasta ammonta a 230 euro l’anno a famiglia. Ciò non va bene e siamo estremamente preoccupati.
A tal proposito, bisognerebbe intervenire abbassando il costo delle bollette energetiche in riguardo a queste produzioni. Purtroppo, però, a seguito della reintroduzione degli Oneri Generali di Sistema a partire dal primo di aprile, le bollette tenderanno ad aumentare e, di conseguenza, ci sarà un ulteriore avanzamento dell’inflazione. Inoltre, agendo anche in termini congiunturali, sarebbe necessario azzerare l’Iva per il pane e la pasta che, torno a ripetere, sono fondamentali per le famiglie italiane.
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