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La chimica dei terroristi

Da più parti arrivano allarmanti notizie che l’Isis avanzando in Siria potrebbe impadronirsi di materiale “non convenzionale”; ossia Nucleare, Chimico o Biologico (NBC). News quasi sempre lette o commentate con scetticismo dalla maggior parte dei lettori, compresi alcuni organi istituzionali. Un’incredulità che deriva in buona parte dal convincimento assolutamente errato che la minaccia Nucleare sia rappresentata solo dalla bomba atomica, quella Chimica da proiettili o bombe di aereo caricate con aggressivi chimici al posto dell’esplosivo e quella Biologica basata sulla disseminazione nell’ambiente di potenti e letali Virus come, ad esempio potrebbe essere l’Ebola.

Non è esattamente così. Attacchi non convenzionali in particolare condotti attraverso atti terroristici contro la popolazione facendo esplodere ordigni esplosivi contaminati con materiale NBC, sono assolutamente possibili disponendo delle sostanze specifiche peraltro, in questo momento reperibili abbastanza facilmente nei depositi e laboratori di Paesi allo sbando come la Siria, la Libia e l’Iraq.
Realizzare un attacco terroristico non convenzionale è molto più facile di quanto si possa pensare. Ad esempio è sufficiente disporre di materiale radioattivo utilizzato negli Ospedali o in centri medici privati per scopi diagnostici e terapeutici. Scorie non di elevata emittenza radiologica ma in grado di poter costituire una seria contaminazione se disperso nell’ambiente.

In ogni caso in particolare nelle aree del mondo teatro di recenti ed importanti conflitti non è difficile recuperare sostanze NBC. Sicuramente in Libia esistono depositi ormai abbandonati ed accessibili da tutti in cui Gheddafi conservava il proprio armamento chimico. Ne sono segnalati in un’area sud orientale del Paese (Ruwagha) e probabilmente esistono anche vere e proprie fabbriche abbandonate in fretta e furia ubicate immediatamente a ridosso del confine con il Tchiad.

Analogamente in Siria dove parte degli aggressivi chimici disponibili potrebbero essere sfuggiti all’azione di confisca voluta dalle Nazioni Unite, insieme a uranio o altri derivati se le recenti informazioni fornite dall’Intelligence USA ed Israeliana rispondono in realtà. Anche in Iraq potrebbero essere accessibili vecchi depositi militari di aggressivi chimici abbandonati dall’Esercito di Saddam e sfuggiti ai controlli e potrebbero essere disponibili anche tonnellate di munizionamento all’Uranio Impoverito o inesplose o solo frantumate, sparse nel deserto in particolare ai confini con il Kuwait ed intorno a Bassora.

Una goccia di gas nervino SARIN allo stato liquido può uccidere una persona, qualche grammo di materiale radioattivo inquinare una vasta area. Non è necessario, quindi, disporre di un grosso arsenale per poter rappresentare una minaccia nel quadro di un “ricatto terroristico globale”.

Fernando Termentini
Generale di Brigata della riserva dell’Arma del Genio dell’Esercito Italiano
Analista di Sistemi Informatici, ufficiale Addetto alla Difesa Nbc in particolare per quanto attiene la valutazione dei rischi
Brevetto Nato nel settore della Bonifica mine ed Ordigni Esplosivi

Autore Ospite

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