La pace come unica salvezza. “Non abituiamoci alla guerra“, ha esortato ieri papa Francesco. Sergio Mattarella ha rilanciato l’impegno di papa Francesco per una “pace fondata sulla giustizia”. Il Capo dello Stato a Pasqua ha auspicato che l’appello del Pontefice a rifuggire dalla violenza sia accolto dall’umanità intera. Perché la guerra di aggressione è “somma negazione di imprescindibili vincoli di fratellanza“. Dei legami, cioè, sui quali si fonda l’umana convivenza. Ciò semina lutti indicibili. Separa famiglie. Viola l’innocenza dei più piccoli e fragili.
Non c’è pace senza giustizia. E non esiste guerra giusta. Come ribadì Giovanni Paolo II. Quando, alla vigilia della Guerra del Golfo, avvertì il bisogno all’Angelus di portare la sua testimonianza personale. “Io appartengo a quella generazione che ha vissuto la Seconda guerra mondiale ed è sopravvissuta. Ho il dovere di dire a tutti i giovani, a quelli più giovani di me, che non hanno avuto questa esperienza. ‘Mai più la guerra!‘. Come disse Paolo VI nella sua prima visita alle Nazioni Unite. Dobbiamo fare tutto il possibile! Sappiamo bene che non è possibile la pace ad ogni costo. Ma sappiamo tutti quanto è grande questa responsabilità. E quindi, preghiera e penitenza!”.
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