Uno dei problemi che oggi connota la nostra società (e, più in generale, quella occidentale) è dato dall’alfabetizzazione funzionale, cioè dalla necessità di assicurare a ogni cittadino il possesso di quelle capacità minime che gli consentano di partecipare in modo attivo e consapevole alla vita politica, sociale ed economica del suo paese.
Infatti in società complesse come le nostre, parlando di alfabetismo non si indica più il solo possesso delle tradizionali abilità del leggere, scrivere e far di conto. L’alfabetismo, e quindi l’alfabetizzazione, ha assunto un significato molto più ampio. Per esempio, se non sappiamo usare un computer, possiamo essere considerati pienamente alfabeti? E se non sappiamo indirizzare correttamente una lettera? O leggere un segnale stradale? O compilare un modulo? O, ancora, se aprendo un giornale non riusciamo a interpretare facilmente e correttamente gli articoli? O se non comprendiamo un linguaggio tecnico (giuridico, economico, politico, medico) legato a specifiche discipline o professioni? In questi casi parliamo di analfabetismo funzionale.
Anche in futuro, sempre più, l’attività di alfabetizzazione sarà finalizzata non solo a fornire le abilità strumentali del leggere, scrivere e far di conto, ma anche quelle conoscenze e competenze minime che consentono di vivere in modo attivo e consapevole. Inoltre, in società in cui innovazione e cambiamento hanno ritmi molto intensi, questo processo di alfabetizzazione funzionale tenderà a divenire sempre più esteso, riguardando anche persone adulte e già istruite.
La prima alfabetizzazione si fa a scuola, ma dobbiamo sempre continuare a migliorare le nostre conoscenze per non correre il rischio di diventare analfabeti funzionali. Come per i muscoli del corpo, anche le abilità alfabetiche vanno tenute in costante allenamento perché si rafforzino e non deperiscano. Soprattutto in passato, molti adulti, pur essendo stati alfabetizzati da giovani, sono andati via via perdendo abilità già apprese per mancanza d’uso e di esercizio. In questi casi si parla di analfabetismo di ritorno. Oggi si può diventare analfabeti funzionali pur senza perdere le abilità alfabetiche di base. È per questo motivo che anche gli adulti (che un tempo erano oggetto di alfabetizzazione solo nel caso in cui non sapessero né leggere né scrivere) sono oggi, e lo saranno ancor più in futuro, coinvolti in attività di alfabetizzazione funzionale.
Dal 1967, la Giornata internazionale dell’alfabetizzazione viene celebrata ogni anno in tutto il mondo per ricordare al pubblico l’importanza dell’alfabetizzazione come fattore di dignità, di diritti umani e per promuovere l’agenda dell’alfabetizzazione per una società più istruita e sostenibile. Nonostante i progressi compiuti, le sfide persistono poiché, secondo le stime Unesco, sono centinaia di milioni gli adulti in tutto il mondo che oggi non hanno le competenze di alfabetizzazione di base.
La Giornata internazionale dell’alfabetizzazione 2021 sarà celebrata con il tema “Alfabetizzazione per una ripresa centrata sulle persone: colmare il divario digitale“.
La crisi generata dal COVID-19 ha causato, infatti, un’interruzione senza precedenti dell’apprendimento per bambini, giovani e adulti. Ha inoltre ampliato le disuguaglianze preesistenti nell’accesso a significative opportunità di alfabetizzazione, colpendo sia i giovani che gli adulti analfabeti.
Durante questo periodo di crisi globale, sono stati compiuti sforzi per trovare altri modi per garantire la continuità pedagogica, in particolare attraverso l’apprendimento a distanza spesso erogato in concomitanza con l’apprendimento in presenza ma l’accesso alle opportunità di alfabetizzazione non è stato distribuito uniformemente. Il rapido passaggio all’istruzione a distanza ha evidenziato il perdurare del divario digitale in termini di connettività, infrastrutture e capacità di utilizzare la tecnologia, con conseguenti opportunità di apprendimento limitate.
La pandemia tuttavia ha ben sottolineato il ruolo essenziale dell’alfabetizzazione: al di là della sua importanza intrinseca come parte del diritto all’istruzione, l’alfabetizzazione consente alle persone di emanciparsi e migliorare la propria vita fornendo loro maggiori capacità di scegliere un tipo di vita confacente. Ed è un fattore di sviluppo sostenibile. Oggi occorre guardare all’alfabetizzazione come a una parte integrante dell’educazione basata sull’umanesimo e sull’apprendimento permanente che, in quanto tale, è essenziale per una ripresa incentrata sull’uomo dopo la crisi COVID-19. Occorre pensare all’alfabetizzazione come ad una leva per aiutare a costruire una solida base per favorire un recupero incentrato sulle persone, evidenziando le interazioni tra l’alfabetizzazione e le competenze digitali di cui hanno bisogno sia i giovani che gli adulti analfabeti. Ed occorre esplorare anche tutti i fattori che rendono l’alfabetizzazione basata sulla tecnologia inclusiva e utile, in modo che nessuno venga lasciato indietro. Perciò celebrare questa Giornata deve costituire un’opportunità per reinventare il futuro dell’insegnamento, dell’apprendimento e dell’alfabetizzazione, sia nel contesto della pandemia che soprattutto oltre.
La crisi del COVID-19 contiene, infatti, i semi di una ripresa centrata sull’uomo. Con la pandemia che ha costretto molti programmi di alfabetizzazione a interrompere le loro normali modalità operative, le scuole, gli educatori, gli studenti, gli amministratori hanno faticato a trovare modi per garantire la continuità dell’apprendimento. Laddove l’insegnamento e l’apprendimento in presenza sono stati limitati, si è dilatato l’apprendimento a distanza, supportato da soluzioni ad alta tecnologia (computer, telefoni cellulari, tablet, ecc.), a bassa tecnologia (televisione, radio, ad esempio) e/o non tecnologici (materiali didattici stampati, ad esempio) e dall’apprendimento misto, ovvero in presenza e a distanza. Le situazioni create dalla crisi COVID-19 hanno anche promosso l’apprendimento familiare e arricchito il contenuto dei programmi di alfabetizzazione attraverso la collaborazione intersettoriale e nuove partnership.
La pandemia ha sottolineato pertanto l’immediata necessità di dotare, coloro che si trovano in ambienti digitali, di adeguate capacità di lettura, scrittura e digitali, intensificando al contempo gli sforzi per colmare il divario digitale. A livello strutturale, ciò richiederà una buona governance e partenariati coraggiosi, nonché un’ulteriore integrazione dell’alfabetizzazione dei giovani e degli adulti nelle politiche e nei sistemi nazionali di apprendimento permanente.
Perciò è sempre più importante offrire programmi di alfabetizzazione che preparino gli studenti a prosperare in un mondo digitale integrando le competenze digitali nei contenuti dell’apprendimento. Se supportate da adeguate capacità di lettura e scrittura, le competenze digitali consentono agli studenti di beneficiare di programmi di alfabetizzazione assistita dalla tecnologia e di altre opportunità di apprendimento.
Sia chiaro: la tecnologia non è una panacea per lo scarso apprendimento. L’alfabetizzazione assistita dalla tecnologia dipende dall’adozione di una tecnologia di qualità idonea a supportare un approccio pedagogico adeguato e appropriato, i contenuti dell’apprendimento, la valutazione e la certificazione. I formatori dell’alfabetizzazione, insieme ai materiali didattici che propongono, sono essenziali, così come la motivazione degli studenti, le situazioni di vita, i contesti, i territori, le culture. È bene pertanto stare in guardia contro una visione eccessivamente idealizzata dell’apprendimento personalizzato e tecnologicamente assistito.
Garantire l’accesso a programmi di alfabetizzazione inclusiva assistita dalla tecnologia richiede sforzi all’interno e all’esterno del settore dell’istruzione, considerate le radici trasversali dello svantaggio educativo e dell’emarginazione affrontate da giovani e adulti non alfabetizzati. Tutti gli attori del mondo dell’educazione e dell’istruzione formano ecosistemi locali che contribuiscono a un’alfabetizzazione inclusiva e significativa. Inoltre chi governa, insieme a tutte le parti interessate, non può prescindere dalla responsabilità di garantire che la privacy degli studenti sia protetta, che il loro benessere fisico e mentale sia preservato e che sia garantita la loro sicurezza.
Appare indispensabile, dunque, integrare ulteriormente l’alfabetizzazione dei giovani e degli adulti, migliorare le politiche del sistema nazionale di istruzione per beneficiare di approcci sistemici e di collaborazione intersettoriale, in particolare tra i sottosettori dell’alfabetizzazione, dell’apprendimento e dell’istruzione degli adulti e l’istruzione di base. Questa collaborazione potrebbe facilitare l’apprendimento intergenerazionale e lo sviluppo di piattaforme digitali settoriali per l’apprendimento tecnologicamente assistito, per il riconoscimento, la convalida, l’accreditamento e la certificazione delle competenze, per il monitoraggio e la gestione dell’informazione.
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