La situazione attuale nella filiera agricola e dei relativi prezzi è totalmente iniqua. Ad oggi, la stessa, permette che vengano riconosciuti pochi soldi ai contadini, i quali danno vita ai prodotti, alzandosi presto e facendo un lavoro molto faticoso. Però, una volta che i medesimi prodotti arrivano sugli scaffali dei negozi vengono venduti a prezzi molto maggiori, nell’ordine del 400% – 600% in più. Tutto ciò è scandaloso. I contadini guadagnano pochissimo e sono subissati dalle spese che hanno per produrre e, invece, i cittadini, sono costretti a fare acquisti con prezzi molto elevati. Occorre intervenire per porre un freno a questa situazione, al fine di far guadagnare di più i contadini nonché far spendere di meno le famiglie già subissate da una tremenda inflazione. Vogliamo esaminare le differenziazioni della filiera agricola nelle diverse parti d’Italia. Da una primissima analisi, che però va confermata, nelle regioni del Sud, essa è ancora più iniqua e i contadini vengono pagati ancor meno.
Le istituzioni, per risolvere positivamente questa situazione, dovrebbero chiamare a raccolta tutti i rappresentati della filiera agricola e fare degli accordi partendo dai dati di fatto, ovvero dal costo di produzione per i contadini per la frutta e la verdura. Vedendo il costo reale, è necessario stabilire un prezzo reale al di sotto del quale non si può scendere e si facciano specifici accordi di filiera. Un governo determinato, che vuole difendere i contadini e i cittadini dovrebbe agire così, ma non sembra che ciò stia accadendo.
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