La Chiesa ci indica tre vie di rinnovamento per la quaresima:
Pregare non è dire preghiere, ma è stare alla Presenza di Colui che veramente ti vuole bene. Pregare è stare sotto lo sguardo amorevole e misericordioso di Dio che ti “ama” come veramente sei. La vera preghiera guarisce l'anima e la psiche da tutte le “malattie” che ci bloccano per amare Dio e gli altri. Pregare è respirare Cristo con l'ossigeno dello Spirito Santo. Pregare è essere “immersi” nella luce per vedere le nostre tenebre e leggere con gli occhi di Dio le vite delle persone che incontriamo. Aveva ragione il curato d'Ars: “Chi non prega somiglia ad uno di quegli uccelli pesanti che non riescono a librarsi per aria: se riescono a spiccare il volo, eccoli ricadere subito verso il basso e finire, raspando, con la testa sotto terra; eppure sembra che ciò faccia loro piacere. Chi prega, invece, assomiglia a un’aquila intrepida, che si libra in aria e sembra volersi avvicinare al sole.” Per dirla con Papa Francesco: “La preghiera è una forza che muove il mondo”.
Il digiuno è un modo per scoprire la vera fame…la fame di Dio. Bisogna digiunare dal cellulare, da internet, dalle parole vane, dai giudizi, dall'ira, dalla violenza, dal rancore, dal rimorso, dall'odio e ognuno sa da che cosa deve digiunare. E' sempre da ricordare il profeta Isaia: “Ecco, voi digiunate fra litigi e alterchi e colpendo con pugni iniqui. Non digiunate più come fate oggi,così da fare udire in alto il vostro chiasso. È forse come questo il digiuno che bramo, il giorno in cui l’uomo si mortifica? Piegare come un giunco il proprio capo, usare sacco e cenere per letto, forse questo vorresti chiamare digiuno e giorno gradito al Signore? Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo? Non consiste forse nel dividere il pane con l’affamato, nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza trascurare i tuoi parenti? Allora la tua luce sorgerà come l’aurora, la tua ferita si rimarginerà presto. Davanti a te camminerà la tua giustizia, la gloria del Signore ti seguirà. Allora invocherai e il Signore ti risponderà, implorerai aiuto ed egli dirà: 'Eccomi!'”. Gesù non amava i digiuni, anzi non rifiutava un invito a cena ed era criticato dalla gente perché era “un mangione e un beone”. Gesù digiunava solo per amore e si profumava il viso di gioia, perché il Suo Volto era già il segno della Grande Gioia della Resurrezione.
Le persone che incontriamo “elemosinano” amore e attenzione nei nostri confronti. Uno sguardo, un sorriso, una carezza sono fondamentali per tutti i mendicanti del Cielo che siamo ciascuno di noi. Amare nelle piccole cose… e solo le piccole cose che fanno l'uomo grande di umanità e di Dio… Maria si è fatta piccola ecco perché è diventata la Grande Madre di Dio. Signore Gesù Cristo donaci in questa quaresima le due parole fondamentali del silenzio: il sorriso e le lacrime. Il sorriso per donarlo continuamente agli altri e le lacrime per condividere le sofferenze delle persone che incontriamo. Lacrime e sorrisi fanno vedere meglio la terra bagnata dal sangue e il Cielo riempito di Luce.
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