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Le strade della felicità

“La parola “felice” o “beato” diventa sinonimo di “santo”, perché esprime che la persona fedele a Dio e che vive la sua Parola raggiunge, nel dono di sé, la vera beatitudine” (n.64, Gaudete et Exsultate, Papa Francesco) Felicità può sembrare una grande parola, ma è il cammino umano per raggiungere la santità, quella ordinaria di tutti i giorni.

La vita è bella se si è felici, ma ancora più bella se si rende felici gli altri. La felicità consiste nelle piccole cose. Un raggio di sole, la brezza del vento. La carezza di una mamma, lo sguardo di un povero, la luce misteriosa dell'Eucarestia, l'abbraccio di un amico, la gioia del cuore che si prova tutte le volte che si prega veramente, lo stupore davanti ad un quadro d'autore o un brano musicale.

Le piccole “gioie” della vita ci fanno “sobbalzare” il cuore e ci ridanno occhi nuovi per guardare la realtà. Tanti Vip e persone dello spettacolo sono profondamente tristi, perché hanno tantissimi fans che li osannano, ma non hanno amici. Che bello avere degli amici, meglio “che bello essere amici”, ci rende l'esistenza più consolante, speranzosa e gioiosa. La felicità non è una metà da raggiungere, ma la gustiamo come “una goccia di miele” ogni giorno nell'alveare della nostra vita.

Ci possono essere delle giornate più pesanti, dove c'è bisogno di un senso dell'umorismo che come ci ricorda il Papa nella sua ultima esortazione sulla santità “Il santo è capace di vivere con gioia e senso dell’umorismo. Senza perdere il realismo, illumina gli altri con uno spirito positivo e ricco di speranza. Essere cristiani è “gioia nello Spirito Santo”. Chiediamo al Signore ogni giorno la pace e la gioia, che sono i doni del Risorto e dello Spirito Santo.

Voglio concludere con una prosa che ho scritto nel mio penultimo libro (“Felici, perché amati”, Editrice Effatà):

È felice” 

È felice un gabbiano che plana nel cielo per passare da un mare ad un altro per la stagione del sole.

È felice una farfalla che vive poco, ma «sa» che ogni volta che sbatte le ali è gioia pura e può provocare un uragano dall’altra parte del mondo.

È felice uno scoiattolo che arriva velocemente alla punta dell’albero per meravigliarsi, come per la prima volta, delle nuove albe e dei nuovi tramonti.

È felice una formica che nonostante il suo pesante lavoro, può portare cento volte il suo peso ed essere felice e socievole.

È felice un’ape che succhia il nettare per fare il miele nel suo alveare, producendo anche la «pappa reale» che rende fertile l’ape regina.

È felice un gatto che fa le fusa e ronfa per la mano amica dell’uomo, provando piacere per le coccole che riceve.

È felice l’uomo che scopre, ogni giorno, qualcosa di bello, di buono e di vero per la sua vita. È felice chi s’innamora continuamente di Dio.

È felice chi ama e aiuta gli altri.

È felice chi non si sente mai solo, ma amato e avvolto dal manto dell’Eterno.

fra Emiliano Antenucci

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