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Accettiamo che Gesù distrugga il “nostro tempio”

Il brano del Vangelo di Giovanni di questa domenica mostra di come Gesù abbia a cuore la salvezza dell’uomo, la nostra salvezza, tanto da arrabbiarsi di fronte al mercanteggiare nella casa di Dio: il gesto così forte che compie nel Tempio di Gerusalemme, infatti, scandalizza solo chi è preoccupato della forma, dell’esteriorità, dell’approvazione degli altri. A Gesù questo non importa, a Lui non interessa l’apparenza ma il cuore.

Ecco perché con questo gesto Gesù manifesta ancora una volta la grandezza del Suo Amore: Lui è nostro Padre e come tale ci ama immensamente ed è preoccupato quando i suoi figli si possono perdere. Gesù non può permettere che ci inganniamo: compie il gesto di rovesciare i tavoli dei cambiavalute nel tempio, perché c’è bisogno di un atto “forte”, inaspettato, che svegli dal torpore della “falsa religiosità”. Un atto che colpisca i cosiddetti “benpensati”.

Gesù si accorge che molti andavano al tempio, come oggi si può andare in Chiesa, ma in realtà non volevano seguire la via di Dio. Anzi, si usava Dio per ben altro. Gesù deve risvegliare la loro coscienza, mostrargli quanto sono ingannati. Gesù sa bene “quello che c’è nel cuore di ogni uomo”, ci dice questo Vangelo alla fine.

Sa bene che l’uomo che fa questo “mercato” è da aiutare perché non conosce la bellezza delle vie di Dio né ha mai sperimentato il Suo amore. Un amore che non c'è nel mondo, che mai potranno darci soldi e successo, perché è un amore soprannaturale: l'amore di Dio, l'amore in cui consiste la natura divina. Per ogni uomo è necessaria una rinascita dall’alto e questa non può essere opera nostra, ma un dono di Dio.

Allora oggi, se accogliamo questa Parola del Vangelo, accettiamo che Gesù distrugga il “nostro tempio”, ribalti i progetti di felicità che ci siamo costruiti. Un progetto che è come un altare trasformato nei banchi dei mercanti, perché a questo sacrifichiamo ogni giorno tanta “vita”, tante energie, sacrifichiamo e mettiamo da parte le cose più preziose e importanti della vita. Cristo oggi ci offre un tempio nuovo, “Santo”; ci promette una strada di vita, un cammino con cui possiamo gioire della vita e donare amore vero agli altri.

mons. Antonio Interguglielmi

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