Revisione tasse e conto spese

Il Ministro Gualtieri ha annunciato tempo fa l’intenzione di rilanciare l’iniziativa di una revisione del sistema fiscale italiano (basta parlare di riforma), e si spera che davvero si apra un cantiere che renda possibile al cittadino di capire già dall’inizio della progettazione del nuovo impianto quello che si vorrà fare; anzi credo che bisognerà trovare il sistema più idoneo per coinvolgere il più possibile le categorie sociali e i cittadini in un clima di trasparenza delle direttrici di marcia, e di sottrarre la discussione al solo confronto politico che se dovesse svilupparsi in questo modo, già sappiamo come andrà a finire.

Nella riforma, senza dubbio, il tema dei temi verterà su un rinnovato sistema progressivo di tassazione dei redditi, e di come restringere le maglie per la elusione ed evasione fiscale. Dovrà riguardare come la famiglia dovrà essere aiutata riguardo ai propri minori, e come dovranno essere rimodulati gli aiuti per le produzioni virtuose, e la modifica radicale delle deduzioni, agevolazioni e riduzioni fiscali con risparmi da destinare (insieme alle risorse recuperate dalla evasione ed elusione fiscale), alla riduzione della pressione fiscale generale. Si spera dunque, che il Ministro dell’Economia prenda un impegno d’onore e davvero si comporti come ha detto.

La condizione immutata (anzi aggravata) del bilancio dello Stato a causa di spesa non sempre gestita, di entrate in riduzione a ragione di una economia in sofferenza e del debito in aumento, spingerà probabilmente a ricorrere ancora una volta a nuove tasse nascoste e palesi che confermeranno gli italiani il popolo più tassato con scarse contropartite, ed anche il più ignaro riguardo a che fine fanno i propri denari nel pozzo senza fondo dello Stato, Regioni e Comuni. La incredibile situazione in cui si trovano gli italiani, di vedersi prelevare senza che si dica loro come si spendono, non può continuare. Ad esempio il Comune di Roma e chissà quanti altri, oltre a prelevare da salari e pensioni la quota che si è riservata di ritirare, spesso preleva anche di più come acconto per il futuro, senza neanche spiegarne il perché.

Credo che l’inciviltà di questa abitudine non sia sopportabile. Allora l’impegno d’onore del ministro Gualtieri, non dovrà solo rassegnarci una riforma equa ed efficace, ma che dovrà anche riguardare l’obbligo dello Stato, Regioni e Comuni di mandare via mail ad ogni contribuente il resoconto puntuale delle entrate e delle spese di ogni anno di esercizio. I coloni americani iniziarono il contrasto con la corona inglese che pretendeva sempre più tasse senza garantire la rappresentanza politica, al grido di “no taxation Without representation” (no tassazione senza rappresentanza), noi italiani di questa epoca, potremmo pure lamentarci della rappresentanza inadeguata, ma almeno dovremmo gridare: “no tasse senza il conto delle spese” (no taxes without expense account).