Aleppo, in Siria. Foto di Aladdin Hammami su Unsplash
Cresce il numero di vittime, compresi dei minori, dovuto agli scontri armati che si stanno svolgendo da giorni nella Siria orientale. A combattere, le forze curdo-siriane del Pkk e la principale milizia araba di Dayr az Zor.
Sale a 41 morti, tra cui 3 civili di cui due minori, il bilancio di sanguinosi scontri armati nella Siria orientale tra due fazioni rivali in un territorio in parte controllato dalle forze americane. Lo riferisce l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, secondo cui i combattimenti, che durano ormai da lunedì, sono ripresi nella notte in tre diverse località a est del capoluogo orientale siriano di Dayr az Zor.
All’origine degli scontri tra le forze curdo-siriane, espressione del Partito dei lavoratori curdi (Pkk), in Siria alleati degli Usa, e la principale milizia araba di Dayr az Zor, anch’essa cooptata dagli Stati Uniti, c’era stato l’arresto, lunedì, del capo milizia Ahmad Khabil, meglio noto come Abu Khawla. Secondo osservatori locali, l’arresto di Abu Khawla si inserisce nello scontro tra fazioni per l’accaparramento della lucrosa gestione della distribuzione dei servizi e dell’estrazione delle risorse in un territorio ricco di idrocarburi e segnato dalla cronica assenza di servizi di base da parte del potere centrale.
Fonte: Ansa
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