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Oggi si torna sui banchi in 6 Regioni. Bianchi: “E’ la scuola della ripartenza”

La scuola riparte e, dopo due anni, senza mascherine. “E’ la scuola della ripartenza”, dice il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi.

archivio Image / Cronaca / Patrizio Bianchi / foto Insidefoto/Image

Oltre 7 milioni di alunni in 6 Regioni

Secondo i dati del ministero dell’Istruzione sono 7.286.151 le studentesse e gli studenti che torneranno sui banchi delle scuole statali nell’anno scolastico 2022/2023, per un totale di 366.310 classi.

Dopo gli alunni e le alunne della Provincia di Bolzano, che hanno iniziato il 5 settembre, oggi tocca ad Abruzzo, Basilicata, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Veneto e Provincia di Trento.

Il 13 settembre sarà la volta di bambini e ragazzi della Campania.
Il 14 settembre le lezioni prendono il via in Calabria, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Umbria.
Il 15 settembre riprenderanno in Emilia-Romagna, Lazio e Toscana.
Il 19 settembre in Sicilia e Valle d’Aosta.

Bianchi: “Ripartenza per scuola,ma pronti per ogni evenienza”

E’ la scuola della ripartenza. Tutto il Paese ha bisogno di ripartenza, di guardarsi negli occhi. Il governo ha ritenuto che la fase di emergenza fosse conclusa. Abbiamo perso molto. Ma siamo pronti per ogni evenienza. Teniamo monitorata la situazione in ogni parte del Paese”. Lo ha detto Patrizio Bianchi, ministro dell’Istruzione, intervisto da UnoMattina parlando dell’avvio del nuovo anno scolastico e dell’emergenza Covid.

Bianchi: “I docenti a scuola non mancano”

“Non mancano gli insegnanti. Abbiamo mantenuto il numero di docenti che avevamo prima del Covid, nonostante una forte riduzione degli studenti. Tra il 2021 e oggi sono stati persi quasi 200mila studenti”, ha assicurato il ministro Bianchi.

“Abbiamo 801mila insegnanti e 650mila a tempo indeterminato” ha detto il ministro spiegando che ci sono anche più di 90mila insegnanti di sostegno e 25mila insegnanti che stanno concludendo il concorso. “Rimangono 45mila insegnanti a tempo determinato perché sostituiscono quelli che vanno in aspettativa: rappresentano il 5 %” , ha aggiunto Bianchi. Insomma “diversamente dagli altri anni, abbiamo tutti quelli di ruolo e quelli a tempo determinato”.

Milena Castigli

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