Altre due persone sarebbero state fermate, secondo indiscrezioni raccolte in ambienti giudiziari, con l’accusa di essere stati gli scafisti dell’imbarcazione che ieri mattina si è infranta contro una secca davanti la costa di Cutro, nel Crotonese, con la conseguente caduta in mare dei migranti che si trovavano a bordo. Le due persone che sarebbero in stato di fermo si aggiungono a quella di nazionalità turca già bloccata, con la stessa accusa, nella giornata di ieri.
Sono proseguite per tutta la notte le ricerche in mare dei dispersi del naufragio del barcone di migranti avvenuto ieri a Steccato di Cutro. Le ricerche sono condotte dalla Capitaneria di porto di Crotone con l’ausilio di unità del reparto aeronavale della Guardia di finanza e dei vigili del fuoco. Dalle 6 sono entrati in azione i sommozzatori della Guardia costiera e da poco è entrato in azione anche l’elicottero della Capitaneria di porto.
Le vittime accertate del naufragio, al momento, sono 62, tra cui molti bambini, e sono decine i dispersi. Ottanta le persone che si sono salvate.
“Le notizie sull’annegamento di oltre due decine di pakistani in una tragedia in barca in Italia sono profondamente angoscianti e preoccupanti. Ho ordinato al Ministero degli Esteri di accertare i fatti il prima possibile e dare fiducia alla nazione”: così il premier pachistano Muhammad Shehbaz Sharif commentando la presenza di numerosi pachistani tra le vittime del naufragio di Cutro (Crotone).
Fonte: Ansa
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