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Minori, Garlatti: “Lo scontro politico non fa bene ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”

Presentata alla Camera la Relazione al Parlamento dell’Autorità garante (AGIA). Garlatti: “Lo scontro politico non fa bene ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Nelle scelte pubbliche vanno coinvolti bambini e ragazzi”.

Garlatti: “Lo scontro politico non fa bene ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”

“L’Italia deve mettere i diritti di bambini e ragazzi al centro delle politiche pubbliche. Deve farlo in maniera strutturale e con una programmazione adeguata, senza rincorrere le emergenze e senza trasformarli in terreno di contrapposizione tra diversi schieramenti. Lo scontro politico non fa bene ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Inoltre, le scelte che riguardano i ragazzi vanno fatte coinvolgendoli direttamente; invece oggi i minorenni non si sentono ascoltati: serve una legge che preveda la loro partecipazione all’iter di ogni provvedimento che li riguardi. Vanno infine introdotti sistemi di valutazione d’impatto e di verifica degli effetti che le politiche producono sui diritti dell’infanzia”.

È questo, in sintesi, il messaggio che l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza (Agia) Carla Garlatti ha consegnato oggi al Paese in occasione dell’illustrazione della Relazione al Parlamento sulle attività svolte nel 2022. L’evento si è tenuto nella Sala della Regina della Camera dei deputati, alla presenza del Presidente della Camera Lorenzo Fontana e di numerose personalità istituzionali.

L’Autorità garante si esprime in un momento in cui è stata l’attualità a richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e della politica sui minorenni. A proposito infatti di criminalità minorile Carla Garlatti ha ribadito che accanto a interventi di tipo sanzionatorio e repressivo è fondamentale investire nella prevenzione e nel recupero. Un accento particolare è stato posto sull’importanza degli interventi per il contrasto alla dispersione scolastica, che di recente hanno preso la direzione da tempo indicata dall’Autorità garante.

Quanto ai minori stranieri non accompagnati ha sottolineato la necessità che sia rispettato il principio di presunzione di minore età all’arrivo in Italia: “È difficile e costoso procurarsi i documenti e per i rifugiati addirittura impossibile”. A questi ragazzi va inoltre assicurato nel più breve tempo possibile il primo colloquio. Servono poi strutture ad hoc, differenti da quelle degli adulti, e tutori volontari.

Garlatti ha proposto una valorizzazione del ruolo dell’Autorità garante, assieme a quello della Bicamerale infanzia e di tutte le istituzioni di amministrazione attiva che si occupano di bambini e ragazzi, primo fra tutti il Dipartimento per le politiche della famiglia. Ha inoltre posto l’accento sugli ambiti di intervento prioritario, già segnalati al Governo Meloni sin dal suo insediamento: povertà minorile, dispersione scolastica, salute mentale, ambiente digitale e partecipazione. Non è poi più rinviabile sempre secondo Garlatti un intervento che colmi le disparità presenti nel Paese: va completato il lavoro per introdurre i livelli essenziali delle prestazioni civili e sociali previsti dalla Costituzione.

Le proposte formulate dall’Autorità garante tengono conto anche delle sollecitazioni provenienti da una consultazione pubblica, che l’Agia ha condotto tra 6.500 minorenni, intitolata “Il futuro che vorrei”. Quello dell’avvenire è un tema che è stato centrale nell’intervento tenuto nella Sala della Regina stamattina.

“Tuttavia – ha sottolineato Garlatti – non ha senso parlare di futuro senza l’impegno di tutti gli adulti ad assicurare a ogni minorenne un presente libero da abusi, violenza, discriminazioni, differenze economiche e sociali, disagio e povertà. Quando pensiamo al futuro tendiamo a pensare al domani e a rinviare. Il futuro invece è adesso: è oggi che ci dobbiamo dare fare. Ciascuno di noi deve sentirsi investito in prima persona, come componente di una comunità che sa mettersi in ascolto e che non si volta dall’altra parte. Solo così potremo parlare seriamente di futuro”.

Questa sollecitazione è stata sottolineata anche grazie alla lettura, al termine dell’evento, de “La bambola di pezza” dello scrittore Maurizio De Giovanni, in una versione del racconto interpretata dall’attore Vincenzo Ferrera. Il testo rappresenta un monito per ogni adulto a sentirsi responsabile dei diritti di ciascun bambino. La relazione di Garlatti, trasmessa da Rai Parlamento in diretta su Rai 3, è stata aperta e chiusa dal Coro delle voci bianche dell’Accademia di Santa Cecilia di Roma. Ha moderato i lavori la giornalista Annamaria Baccarelli, vicedirettrice di Rai Parlamento.

redazione

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