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I grandi appuntamenti con il Signore

Nessuno dei tre appuntamenti che seguono la Pasqua festeggia qualcosa di particolare, ma sviluppano e ampliano ciò che è già stato celebrato durante le feste pasquali e quelle natalizie. Anche se si sopprimessero dal calendario romano il contenuto teologico di quest’ultimo rimarrebbe intatto. Tuttavia, tali solennità fanno parte del bagaglio del secondo millennio e ci aiutano anche a riflettere su ciò che è essenziale nell’anno liturgico: la celebrazione del Mistero Pasquale. Le solennità rispondono a diverse esigenze ma tutte hanno in comune il fatto che introducono una dimensione apologetica dentro dell’anno liturgico. Senza alcun dubbio, ciò è di per sé una novità che le differenzia dal resto delle feste cristologiche: dietro di loro non si trova un “evento” salvifico da aggiornare, ma un’idea o dottrina da sviluppare o difendere. Inoltre, sono chiamate “feste di devozione” perché hanno alla loro origine un’apparizione o una rivelazione che sviluppa gli aspetti più devozionali del mistero cristiano. Senz’altro sono molto popolari perché tutte toccano il sentimento, l’emotività e questo ha fatto sì che abbiano avuto successo dentro della religiosità popolare, sempre più devota che teologica.

La domenica della Santa Trinità
Non lo dimentichiamo: è domenica! Questa festa sorge in ambienti monastici legati al gran monastero di Cluny ed entra solo nell’anno liturgico con il Messale di Pio V (1570). Sia la liturgia Eucaristica che la liturgia delle Ore sono intrise di un profondo senso di lode alla Santissima Trinità, così come evidenziato nell’orazione colletta: “Concedici di professare la vera fede, di conoscere la gloria dell’eterna Trinità e adorare la sua Unità onnipotente”. In questo stesso senso, questa festa gode di un evidente senso dossologico così come si vede nella prefazione: “…di modo che, nel proclamare la nostra fede nella vera ed eterna Divinità, adoriamo tre Persone diverse, di un’unica natura ed eguali nella sua dignità”. A questo si unisce un intenso senso salvifico che incontriamo nella ricca e variegata liturgia della Parola che cerca di proporre testi in linea con una celebrazione nella quale si mette in evidenza il mistero dell’amore del Padre che deborda nel Figlio con l’effusione dello Spirito Santo.

Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo
E’ una festa alla ricerca di un giorno appropriato per la sua celebrazione. Si dibatte tra il giovedì e la domenica senza arrivare a un accordo. In Spagna è sempre stata una grande celebrazione in tutti i sensi. Ci si può chiedere se continua ad esserlo e il “tributo” che per secoli si è fatto alla sua Divina Maestà in questa occasione si può continuare a farlo nella nostra società secolarizzata e privata della linfa eucaristica che ha caratterizzato il popolo spagnolo. In entrambi i casi ha una chiara risonanza e riflesso del Giovedì della Cena del Signore. L’orazione colletta segnala che si debba “venerare il Sacramento” sperimentando i suoi frutti. L’orazione delle ore, invece, ci presenta gli elementi fondamentali dell’Eucaristia: Oh sacro banchetto in cui Cristo è dato come alimento! In lui si rinnova la memoria della sua passione, l’anima viene ricolmata di grazia e ci viene dato un pegno della futura gloria. Si deve mettere in evidenzia il cambio notevole del titolo della festa dunque che ora ingloba anche la soppressa festa del Preziosissimo Sangue di Cristo.

Il Sacro Cuore di Gesù
E’ la più recente delle feste cristologiche e risponde alla devozione all’umanità di Gesù Cristo, che riempie il medioevo e invade i secoli successivi. Se precedentemente tornavamo al Giovedì Santo, in questa ci riferiamo al Venerdì Santo. Il tema della riparazione appare su vari elementi come nella seconda colletta. La nuova preghiera dopo la comunione parla del “fuoco della carità”, mentre la tematica dominante nel nuovo lezionario, che arricchisce notevolmente la solennità, è l’amore rivelato e donato in Cristo Gesù. C’è un triplo ciclo di letture, e questo permette tenere una visione più biblica e meno devozionale di tutto l’insieme. La prefazione chiede che avvicinandosi al Cuore di Cristo “tutti possano bere con gioia dalla fonte del Salvatore”.

Juan Javier Flores Arcas OSB (P.Rettore)

www.anselmianum.com

 

 

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