Editoriale

Sicurezza dei lavoratori: riservare la giusta attenzione ai fragili

I dati recentemente pubblicati da Inail sull’andamento delle denunce di malattia professionale registrano una diminuzione ma, dovendoli confrontare con quelli del 2019 e sapendo che gli anni a seguire riflettono una condizione straordinaria data dal periodo pandemico, la valutazione che ne deve derivare non può essere univoca. La decrescita è sicuramente positiva ma non può essere di certo sottostimato il fenomeno delle tante mancate denunce da parte dei lavoratori precari, come anche dei lavoratori che non rientrano tra la popolazione assicurata Inail, così anche in base alle molte patologie che ancora non vengono riconosciute. Inoltre, a rendere il dato comunque inaccettabile, è il permanere ai primi posti delle denunce riferite alle medesime patologie da anni, quali le patologie del sistema osteo-muscolare e dell’orecchio, oltre ai tumori e le malattie del sistema respiratorio. Danni che potrebbero essere ormai evitati da una prevenzione mirata con dispositivi di protezione specifici e valutazione dei rischi adeguata.

In particolare, per quanto riguarda la sicurezza dei lavoratori riveste notevole importanza l’accordo raggiunto nei giorni scorsi in riguardo all’aggiornamento del protocollo anti covid nei luoghi di lavoro dopo un intenso negoziato tra Parti sociali e ministeri competenti. Così facendo, si è affermata, la centralità della valutazione specifica e l’individuazione delle misure necessarie per ogni contesto e popolazione lavorativi, sulla base di regole certe. Il protocollo aziendale aggiornato dovrà declinare dove, quando e per chi sarà obbligatorio l’uso delle mascherine FFP2, tenendo a riferimento in particolare i luoghi al chiuso e quelli con maggiore affollamento e affluenza di persone, non potendo comunque infrangere la regola del distanziamento minimo. La giusta attenzione sarà quindi riservata ai lavoratori fragili. Resta determinante l’interazione e il confronto tra le figure principali della prevenzione, oltre al datore, l’RSPP, il medico competente e gli RLS/RLST. Importante anche la conferma di una ampia disponibilità di igienizzante in tutti i contesti lavorativi e un presidio maggiore nella pulizia, arrivando in certi casi anche alla sanificazione. Adeguata la possibilità di favorire, dove praticabile, il lavoro agile. Prevista una revisione entro il 31 ottobre, alla luce dell’andamento della curva epidemiologica.

Si è quindi giunti ad un nuovo grande risultato frutto del confronto e della partecipazione attiva delle parti sociali. Per questo il presidio nelle aziende deve rimanere serrato e la collaborazione tra gli attori della prevenzione deve consolidarsi soprattutto tra Rspp e Rls/Rlst. Il ruolo del sindacato, in ogni contesto lavorativo e con le specifiche rappresentanze, è insostituibile.

Angelo Colombini

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