Editoriale

Non far morire nella sabbie mobili della burocrazia il terzo settore

La crisi causata dal coronavirus è una tragedia sia per l’Italia che per il mondo intero. Ma si stanno creando anche nuove opportunità, come l’adozione di nuovi stili di vita. I fondi del sostegno economico stanziati dall’Europa per sostenere gli Stati membri – di cui l’Italia dovrebbe essere il maggior beneficiario – dovrebbero essere destinati prevalentemente alla sanità, ma possono avere un riverbero su tutta la vita sociale.

Gli Stati Generali dovrebbero avere come obiettivo quello di far riconoscere al popolo italiano tutta la dignità e il valore che gli spettano; promuovere la storia, la cultura e la civiltà di una nazione fondata su radici cristiane; garantire un lavoro a tutti; creare una scuola che dia a tutti i bambini e ragazzi l’opportunità di formarsi, di gustare il piacere dell’esperienza educativa, ma anche fare dei percorsi per andare a rintracciare coloro che a volte rimangono fuori dal circuito scolastico. E’ necessario un potenziamento del sistema sanitario, in particolar modo di quello territoriale, di cui abbiamo visto l’importanza in questo periodo di pandemia.

Gli Stati Generali sono una grande opportunità, ma è necessaria, ora più che mai, una coesione sociale, si deve fare fronte comune, lavorare insieme – maggioranza e opposizione -, questo è possibile, abbiamo l’esempio di altri Stati europei che hanno messo da parte le logiche di partito e il voler primeggiare a tutti i costi, a favore del bene comune. E’ il momento di guardare agli interessi della povera gente.

La politica deve prendere coscienza che, in un Paese come l’Italia, il terzo settore è espressione fondamentale dei valori in cui credono i cittadini, oltre che servire il bene comune, dà lavoro a molte persone, anche molti giovani. Pensiamo all’esperienza del servizio civile, del volontariato e della cooperazione internazionale: un modo per aiutare e restituire – anche a livello economico – tutto quello che molte volte viene depredato da questi Paese. Si lavora anche per far sì che le persone possano rimanere nella loro terra natale che amano, avendo un lavoro e la possibilità di mandare i figli a scuola.

Gli Stati Generali potrebbero rappresentare, finalmente, un input affinché venga approvata la cosiddetta legge del terzo settore. La malattia dell’Italia, come tutti sanno, è l’eccessiva burocratizzazione. Regole certe e chiare sono fondamentali, ma devono essere poche, precise: non si può far morire nelle sabbie mobili della burocrazia un’esperienza, quella del volontariato e del terzo settore, che Papa Francesco ha definito unica al mondo.

Paolo Ramonda

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