Editoriale

La diversità culturale, la linfa delle società dinamiche

L’occasione della “Giornata Mondiale della diversità culturale per il dialogo e lo sviluppo” voluta dalla Nazioni Unite, giunge in un momento delicato della storia dell’umanità e non solo perché siamo ancora in piana emergenza Covid19, ma perché il tema della diversità è uno dei più delicati di questo nostro tempo.

Dalla Dichiarazione Universale dell’Unesco sulla Diversità Culturale, traggo questo pensiero: “Ognuno deve avere la possibilità di esprimersi, di creare e diffondere le proprie opere nella lingua di sua scelta e, in particolare, nella lingua madre; ognuno ha diritto a un’educazione e formazione di qualità che rispettino pienamente la sua identità culturale, ognuno deve poter partecipare alla vita culturale di sua scelta, ed esercitarne le forme, nei limiti imposti dal rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali”. 

È davvero stupendo contemplare la diversità, la varietà di doni che ci sono intorno a noi ed in tutta la Terra e l’Universo: davvero ogni essere è unico e irripetibile, come creta nelle mani del vasaio.

Proprio in questi giorni, celebrando il quinto anniversario dell’Enciclica Laudato Si, possiamo comprendere le meraviglie che il Signore ha creato e l’uso che ne fanno gli uomini.

Proprio il rispetto della diversità, sociale, culturale, economica è uno dei punti deboli della nostra attuale società, perché sentiamo profondamente il bisogno di affermare un’identità come superiore ad un’altra.

In fondo non abbiamo mai smesso di essere “razzisti”, perché la nostra attenzione quotidiana è all’affermazione dell’Io, un Io egoistico ed edonistico, cercando di sopraffare altri esseri umani, altre specie terrestri, altri spazi naturali.

Non ci rendiamo davvero conto che l’istinto alla sopraffazione è un elemento di distruzione dell’ecosistema naturale, del principio secondo cui lo spazio e il tempo sono beni possibili per tutti e appartengono a tutti in egual misura.

La diversità culturale, che arricchisce le nostre vite e ci consente di crescere bene, in un ambiente innovativo, più produttivo ed economicamente conveniente, ci rende più forti. Ma occorre che tutti abbiano questa opportunità, perché la diversità culturale ha bisogno del dialogo interculturale, per conseguire ciò di cui ogni uomo ha diritto: lo sviluppo sostenibile e la pace.

Il dialogo è forse l’unico vero modo per celebrare gli straordinari benefici della diversità culturale, perché Dialogo implica ascolto, si realizza “attraverso” l’altra persona che certamente è diversa da me, è fondamento di una relazione trasparente e non artefatta, non nasconde secondi fini o bramosie di supremazia.

Il grande Platone ha scelto la forma del dialogo, perché in esso ha visto il vero metodo della filosofia. Il dialogo, infatti, presuppone un io e un tu, uno “sfregamento di anime”, una ricerca costante di una conoscenza più profonda e di un rispetto reciproco. Il dialogo, secondo Platone, mira “a spogliare l’anima” dai pregiudizi e dalle apparenze per condurla a contemplare ciò che è “bello e buono”.

La ricerca del dialogo per esaltare la diversità è fortemente messa in pericolo dagli estremisti che rivolgono la loro violenza verso le minoranze culturali e distruggono il nostro patrimonio comune per indebolire i legami tra i popoli e la loro storia, ma anche a causa dello sviluppo urbano incontrollato, che tende a  standardizzare le nostre città, svuotandole delle loro identità e diversità sociali.

Anche l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile, che reputa la cultura un mezzo di cambiamento e di sviluppo, ritiene necessario fare ricorso alla forza e al potenziale creativo della diverse culture presenti nell’umanità, mantenendo un dialogo continuo per assicurare che tutti i membri della società traggano beneficio dallo sviluppo.

Così come la diversità naturale è essenziale per la sostenibilità degli ecosistemi- suggeriva Irina Bokova, Direttore Generale dell’ Unesco – ugualmente la diversità culturale è linfa vitale di società dinamiche. La diversità culturale propone idee e prospettive inedite che arricchiscono la nostra vita in innumerevoli modi, permettendo a noi tutti di crescere e progredire insieme. Un’ aula scolastica in cui siano presenti culture diverse non solo è più inclusiva, ma accresce l’apprendimento e il rendimento degli studenti. Un luogo di lavoro multiculturale non è solo più innovativo, ma anche più produttivo e economicamente redditizio.

Proprio perché stiamo subendo le conseguenze di un mondo malato, la Giornata Mondiale della diversità culturale per il dialogo e lo sviluppo di oggi è un’opportunità per tutti noi per celebrare gli straordinari vantaggi della diversità culturale, compreso il ricco patrimonio immateriale dell’umanità, e ribadire il nostro impegno per costruire un mondo più pacifico fondato sui valori della comprensione reciproca e del dialogo interculturale.

Martin Luther King Jr. ha detto una volta: “L’ingiustizia in qualsiasi luogo è una minaccia per la giustizia ovunque. Siamo impigliati in una ineludibile rete di reciprocità, che intesse la trama di un destino comune “.

Immergiamoci, dunque, nel mare del dialogo, gustiamo il valore delle differenze, ascoltiamo il grido della terra e dei poveri, sentiamo gli odori della natura per averne cura, aspiriamo alla giustizia e alla pace universale, alla comprensione reciproca e alla dignità che guida tutte le donne e gli uomini.

Le nostre società sono chiamate ad avanzare verso un modello di giustizia fondato sul dialogo, sull’incontro” (Papa Francesco), devono sviluppare un’Economia dell’Amore universale, per non dover vedere l’oblio, schiacciate dalle conseguenze del delitto di inumanità.

Edoardo Barbarossa

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