Editoriale

Papa Francesco e il Vangelo dell’incontro

L’incontro come vocazione. Il cuore della missione di Pietro è la Buona Notizia. L’annuncio del Vangelo ha una natura viva e vivificante. Perciò non può rimanere lettera. Deve diventare prossimità, incontro, dialogo. La “tag cloud” è una specie di nuvola grafica. Dove la grandezza delle parole scritte è proporzionale alla loro ricorrenza. In una “tag cloud” sono 3 le parole-chiave del pontificato di Francesco. Prossimità, incontro, dialogo. Nel Papa della misericordia è marcata l’esigenza di stabilire una relazione. Sempre. In qualsiasi contesto comunicativo. Affinché il
messaggio si affermi con autenticità ed efficacia.Ne è un esempio la capacità di fare una sorta di “magistero per aria“. Il riferimento è all’incontro in aereo con i giornalisti. Nei viaggi internazionali di Francesco. Momenti che si sono trasformati in un vero e proprio esercizio del magistero. Con dichiarazioni impegnative ed esplicite. Superando i limiti della comunicazione ecclesiastica nel suo insieme. Se il Figlio di Dio, Parola del Dio vivente, si è fatto carne non può che essere
venuto a cercare e a salvare (coinvolgere) ciò che era perduto.(Lc 19,10).Questo è per Francesco il fulcro dell’evangelizzazione. La salvezza portata
da Gesù nella misericordia del Padre. Non è una notizia creata ad arte. O adattata ad un mezzo per essere veicolata. Per questo non resterà mai nascosta. Perché è un fatto realmente accaduto. E coinvolge l’uomo. Ogni uomo. In qualunque epoca. Con qualsiasi mezzo. Francesco ne dà prova anche durante i viaggi. Conversando a tutto campo con i cronisti che lo seguono nei suoi spostamenti all’estero. Quella dell’incontro “volante” con i giornalisti non è una forma inedita. L’ha introdotta Giovanni Paolo II. L’ha proseguita Benedetto XVI. Ma in Francesco si è affermato uno stile di comunicazione nuovo. Trasparenza e linguaggio diretto. Il ritorno ad una dimensione evangelica delle prime comunità cristiane. In grado di dialogare con il mondo. Il ritorno ad una dimensione immediata ed empatica di evangelizzazione. Le coerenza nella fede da vivere come dono. E non come bene esclusivo.Jorge Mario Bergoglio è diventato Francesco. Ispirandosi alla povertà e alla forza del Santo di Assisi. Una figura moderna. Capace di suscitare in ogni epoca un’ attrazione verso il bene e il buono.  Un cristianesimo libero da incrostazioni e sovrastrutture. Centrato sul messaggio di salvezza che Cristo ha portato a tutta l’umanità. Con la sua morte in croce e la resurrezione. Liturgia viva. Senso di comunità. Antidoto ad una fede consuetudinaria, morta. Chiesa “semper reformanda”. Uno spirito di semplicità e devozione autentica.Francesco testimonia una dimensione comunitaria e misericordiosa della vita cristiana. In grado di confrontarsi con il mondo. Un’azione pastorale che è carne viva della Chiesa nel mondo. Costruzione di una cultura dell’accoglienza. Fondata sull’ ascolto e sul dialogo. Nella sequela di Cristo, luce delle genti. Contro ogni avversità e male che da sempre sono presenti nella storia. Con capacità di testimonianza profetica. A guida dell’ ecumene cristiano. Attraverso una predicazione semplice. Simbolica. E di grande coerenza nella vita di cristiano e di uomo.

Giacomo Galeazzi

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