Editoriale

La difficoltà che abbiamo nel comprendere la Misericordia di Dio

San Giovanni Paolo II ha intitolato la seconda domenica di Pasqua alla Divina Misericordia, come aveva chiesto Gesù a Santa Faustina Kowalska: «Desidero che la prima domenica dopo Pasqua sia la Festa della Mia Misericordia. Figlia Mia, parla a tutto il mondo della Mia incommensurabile Misericordia! L’Anima che in quel giorno si sarà confessata e comunicata otterrà piena remissione di colpe e castighi. Desidero che questa Festa si celebri solennemente in tutta la Chiesa».

Una Misericordia che, se tutti abbiamo difficoltà a comprenderne la profondità, per l’uomo che non ha incontrato Cristo è impossibile anche accettarla, perché conosce solo la sua “giustizia”, che poi non è mai tale ma spesso è solo vendetta. Per questo tutti abbiamo bisogno di fare l’esperienza di Tommaso che ascoltiamo nel Vangelo di oggi.

Gesù non si scandalizza dell’atteggiamento di Tommaso. Lo conosce, sa bene che è debole e incredulo, come ognuno di noi, ma Lui è venuto proprio per questo, per incontrarci nella nostra povertà e lì mostrarsi vivo e Risorto: così otto giorni appare anche a Tommaso e con amore gli dice «Ora non essere più incredulo ma credente». La sua diffidenza, il voler «vedere con i propri occhi i segni dei chiodi» e «toccare le sue piaghe», dimostrano che Tommaso ha un vero desiderio di incontrare Cristo, di vederlo Risorto. Perché si rende conto che questa è la verità che potrà cambiare la sua vita.

Anche noi allora non dobbiamo aver paura dei nostri dubbi, quanto piuttosto di non volerci mettere in gioco, tenendoci strette le nostre sicurezze, non affrontando la scomodità di poter cambiare: ci accontentiamo di una fede superficiale, che forse ci scalda un po’ il cuore ma non ci cambia la vita, quasi dicessimo a noi stessi… «che bello se fosse vero…».  In fondo dubitando che l’Amore di Cristo sia più forte dei nostri sbagli e dei nostri dubbi!

«Cristo rivolse loro parole di saluto: “Pace a voi!”. Di questa avevano proprio bisogno; perché la loro pace era turbata sotto vari aspetti. Era turbata nei riguardi di Dio, contro il quale alcuni avevano peccato col rinnegamento e con la fuga…ma Cristo offriva loro la pace della riconciliazione con Dio», ha scritto San Tommaso d’Aquino commentando questo Vangelo.

In questa Pasqua 2022 chiediamo il coraggio dell’apostolo Tommaso e mettiamoci alla ricerca di Cristo, senza paura dei nostri dubbi e delle nostre debolezze: Lui si farà trovare ancora oggi vivo e desideroso di donarci la Sua infinita Misericordia.

mons. Antonio Interguglielmi

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