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Mons. Hart: “Deluso dall'approvazione della legge sull'eutanasia”

Un “momento critico nella storia dello Stato australiano del Victoria“. Così l'arcivescovo di Melbourne, mons Denis Hart, definisce l’approvazione della legge per la morte assistita. Quello del Victoria è il primo Stato australiano ad agire in tal senso e, di conseguenza, anche il primo a dare l'ok ad una norma che regoli il fine-vita. Dopo un dibattito durato oltre 100 ore nelle due camere del parlamento, la proposta di legge è stata approvata ieri. Ci vorrà la ratifica del governatore e si prevede entri in vigore nel 2019.

Una legge “deludente”

Come riporta il Sir, l’arcivescovo definisce il passo legislativo “profondamente deplorevole ed estremamente deludente”. “L’esperienza in altri Paesi dimostra chiaramente che Victoria è ora all’inizio di un pericoloso percorso in cui sempre più persone saranno messe a rischio”, scrive mons. Hart in una nota, assicurando che le strutture sanitarie cattoliche “continueranno ad accompagnare chi affronta la morte, cercando sempre di fornire la migliore assistenza a loro e ai loro cari”, poiché “suicidio assistito ed eutanasia non fanno parte della pratica” degli ospedali cattolici e “sono incompatibili con l’offerta di cure palliative di qualità”.

Investire nelle cure palliative

L’arcivescovo, inoltre, s’impegna a fare pressioni affinché “il governo del Victoria mantenga la sua promessa di aumentare le cure palliative, in particolare nelle aree regionali” e chiede al governo di “aumentare in modo consistente i finanziamenti per le cure palliative in modo che tutti i cittadini del Victoria” che ne necessitano possano accedervi. Infine, mons. Hart richiama con forza anche il diritto di medici e pazienti ad agire sempre secondo coscienza.

La legge

La nuova norma consentirà ai malati terminali di richiedere un farmaco che induce la morte, tuttavia la procedura potrà essere seguita solo a partire dalla metà del 2019. Il testo approvato specifica che i richiedenti dovranno avere almeno 18 anni di età e una previsione di vita inferiore ai sei mesi. Inoltre, solo le persone con gravi malattie e con sintomi molto dolorosi potranno ricorrere alla nuova legge. La procedura che si seguirà è la seguente: ogni paziente dovrà fare richiesta a tre medici diversi, appositamente formati per affrontare queste situazioni. Ogni richeista sarà poi valutata e rivista da una commissione che dovrà anche verificare la libera scelta da parte del paziente, e dunque che non sia frutto di una coercizione. Ad oggi, in Australia, il suicidio assistito è illegale a livello federale, ma ogni Stato possiede la facoltà di legiferare in materia, adottando anche leggi diverse da quelle federali.

redazione

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