Diabolerie

Come i guru delle diete schiavizzano le loro vittime

Diete come catene. Si è appena concluso con un patteggiamento il processo all’organizzazione settaria delle diete. Ma non sono casi isolati. E’ boom di santoni che controllano gli adepti attraverso l’alimentazione

Tra diete e manipolazioni mentali

Carolina oggi ha 40 anni, ma ne aveva 30 quando si è introdotta, con la sua famiglia, in un’associazione che prometteva la guarigione da ogni malattia, curandosi attraverso una dieta alimentare. Il primo è stato il fratello, che si era ammalato gravemente a seguito di un’infezione contratta attraverso un virus. Poi la madre, convinta che il figlio ne avrebbe tratto giovamento. Infine lei, con problemi di salute non risolti e che, dopo due anni, era arrivata a pesare 35 chili nei suoi 168 cm di altezza. Un inferno durato 10 anni, che è costato a queste tre persone la perdita di molti soldi. Sono stati costretti a lavorare gratis. E a indebitarsi per terapie e corsi di formazione. Poi un’infinità di regole e divieti. Vietato tagliarsi capelli e unghie due volte a settimana. Per le donne niente trucco e gonne lunghe. Divieto di lavarsi durante il ciclo mestruale. Gli uomini non potevano indossare abiti viola o verdi. Divieto di frequentare scuole e ballare. Ogni mattina era obbligatorio recitare un mantra orientale per un’ora. Non si potevano usare cellulari né Internet. Né nutrirsi di qualcosa che non fosse prodotto in casa perché considerato cancerogeno. Il cibo andava mangiato molto lentamente. E consisteva sempre in verdure, cereali e legumi, senza condimenti. Inoltre era proibito rivolgersi ai medici. Chi lamentava qualche sintomo veniva rimproverato pubblicamente. Il malanno era sempre attribuito al mancato rispetto di qualche astrusa regola alimentare.

Cerchia ristretta di persone

Carolina racconta che la dieta, inizialmente, produceva alcuni benefici alla salute. E che il guru della setta sosteneva che gli adepti sarebbero guariti da ogni male. Andando avanti e seguendo tutto alla lettera. Così come indicato dalla ristretta cerchia di persone a lui più vicine, “i capi”. Il culto della personalità del “maestro” veniva creato attraverso vacanze studio a pagamento. In cui per 2 settimane le vittime venivano bombardate con i messaggi video del guru. Furono mesi nei quali si mangiava poco. Si lavorava continuamente senza percepire retribuzione. Ma solo per la “giusta causa” del gruppo. A quel punto Carolina si rese conto che chi contravveniva alle regole, prima veniva colpevolizzato. E poi picchiato dai membri del “nucleo centrale” della setta. Tenebre senza spiragli possibili. E così la donna ha deciso di uscire dalla setta solo quando non ce l’ha fatta più a subire abusi. Arrivata alle soglie dell’anoressia. E preoccupata per il fratello e la madre. nche loro in condizioni di grave disagio psicologico.

Mode e riti

Ci sono mille “mode” rituali che vanno per la maggiore e che sono spesso praticate in modo inconsapevole. Un esempio è la disciplina dello yoga che riguarda, nel mondo, secondo il Financial Times, 100 milioni di persone. Viene utilizzato come esercizio fisico o forma di meditazione trascendentale? Sulla questione si è espresso, da custode dell’ortodossia, Joseph Ratzinger attestando come esista uno yoga ridotto a una ginnastica che mira ad aiutare la persona al rilassamento fisico, mentre esistono centinaia di scuole che utilizzano la preparazione fisica per esprimere una determinata visione dell’uomo, del mondo, della relazione tra uomo e Dio. “Nel caso dello yoga e delle altre tecniche orientali, servono una trasformazione e uno spostamento radicale che tolgano di mezzo ogni pretesa ideologica”, analizzò. Tra gli adepti di molti gruppi alternativi si ostenta un disprezzo per la cultura occidentale ripreso dalla polemica del ’68 di stampo marxista-comunista. Movimenti esoterici ispirati a fedi estranee alla tradizione ebraico-cristiana acquistarono la loro visibilità sociale proprio alla fine degli anni sessanta.

Gianluca Franco

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