Curiosità

“Se ne hai bisogno, prendi”. Le attività solidali che fanno bene al cuore

“Andrà tutto bene” è diventato lo slogan del momento. In tutti i modi gli Italiani cercano di farsi forza, cercando di pensare positivo e di andare oltre la paura che, in realtà, pervade l’animo umano. Purtroppo non sembra però andare tutto bene quando a quasi un mese di distanza dall’inizio della quarantena molte famiglie hanno sempre meno disponibilità economica per poter assicurare un piatto caldo a tavola. Nonostante siano stati stanziati 25 miliardi previsti dal decreto “Cura Italia” in realtà i fondi non sono ancora arrivati a destinazione e per milioni di cittadini aumentano le difficoltà di sopravvivenza.

“Prego per chi ha fame”

“Si comincia a vedere gente che ha fame, la Chiesa aiuti chi soffre. Prego per chi ha fame” nella Messa a Santa Marta, anche Francesco ha rinnovato la sua preghiera per le famiglie che iniziano a subire le conseguenze della pandemia del Covid-19. Nell’omelia ha ricordato i sacerdoti e le suore che non hanno dimenticato di appartenere al popolo e continuano ad aiutare poveri e malati anche in questo periodo. Per fortuna l’ondata di solidarietà che sta attraversando il Paese è sempre più forte, Caritas e Sant’Egidio sono sempre in prima linea per accogliere ed aiutare chi ne ha bisogno, ma non solo. Di fronte all’emergenza coronavirus le associazioni e i Comuni si stanno organizzando con iniziative grandi e piccole per aiutare i più deboli e dare risposte nuove, creative e solidali  in questa situazione di disagio che coinvolge tutti.

“Se hai bisogno prendi”

Aumentano anche i privati che nel proprio piccolo mettono a disposizione ciò che hanno per aiutare. “Se ne hai bisogno prendi quello che vuoi. È gratis. Andrà tutto bene” l’ha scritto su un cartellone Marco Favarolo, titolare di un negozio alimentare che sulla via Emilia (Est) di Modena. Marco ha posizionato un tavolo fuori l’ingresso del suo negozio e il cartello vicino indica la possibilità di prendere gratuitamente i prodotti alimentari di cui una persona può avere bisogno (pasta, sugo, carne in scatola e fagioli). “Non sono ricco – spiega alla stampa locale – ma qualcosa in negozio ce l’ho. Così ho pensato di metterlo a disposizione dichi ne ha bisogno, di chi non ce la fa e trova difficile mettere qualcosa sotto i denti”. La sua idea è finita sui social, “ma -aggiunge l’esercente – non avrei voluto tutto questo clamore. Diverse persone hanno visto il cartello e sono entrate per farmi un’offerta in denaro. Le ho rifiutate. Piuttosto, se qualcuno vuole compiere un gesto altruista, può acquistare qualcosa da mangiare, anche non da me, e appoggiarlo sul tavolino davanti alla vetrina. Servirà – conclude Favarolo – ad arricchire l’offerta di prodotti per chi ha bisogno di mangiare qualcosa e in questo momento non ha i soldi necessari”.

Rossella Avella

Recent Posts

Beato Giovanni Martino Moye: missionario in Cina

Beato Giovanni Martino Moye, Sacerdote e fondatore delle Suore della Divina Provvidenza Cutting (Francia), 27/01/1730…

4 Maggio 2024

Arezzo, arte e fede nel segno di Giorgio Vasari

Arte e fede nell'Arezzo rinascimentale. Documenti rari, stampe e antichi manoscritti per ripercorrere la storia…

4 Maggio 2024

La solidarietà come antidoto all’indifferenza. La storia di Iside

La solidarietà è la base della convivenza. "Nulla di quello che accade all'uomo deve risultarci…

4 Maggio 2024

I due messaggi della visita di Mattarella a New York

L’inizio della crisi ha una data ben precisa: 5 febbraio 2003. Il giorno in cui…

4 Maggio 2024

Il “segreto” di Sandra Sabattini

Sono passati 40 anni da quella mattina, tragica, in cui un'auto investì Sandra. Era l’ottava di…

4 Maggio 2024

Calcio, da gioco più bello del mondo a business

Era il 4 maggio del 1949, quando l’aereo che riportava in Italia la squadra del…

4 Maggio 2024