Rafa Nadal e Lewis Hamilton. Due nomi che entrano definitivamente nella leggenda dello sport internazionale, semmai ci fosse ancora bisogno di iscriverci i loro nomi. Il tennista spagnolo liquida Djokovic nella finalissima del Roland Garros, prendendosi il titolo sulla terra rossa di Parigi per la tredicesima volta e centrando il ventesimo slam della carriera. Come l’amico/rivale Roger Federer. Lewis Hamilton fa praticamente la stessa cosa, ma in Formula 1: al Nurburgring si porta a casa il novantunesimo Gp della sua incredibile carriera, eguagliando un mito come Michael Schumacher. Il che, vale il record assoluto a pari merito col tedesco, oltre che una bella dose di gare a disposizione per fissare il limite a un punto inarrivabile.
Un pomeriggio per entrare nella storia delle rispettive discipline. Due fenomeni che ribadiscono, a 34 e 35 anni, che la grandezza non ha età. Lo spagnolo fa a pezzi il serbo, su un terreno che lo ha visto protagonista assoluta dal 2005 (quando vinse il suo primo Roland Garros) a oggi. Lewis viaggia su una bestia come la Mercedes, dominatrice assoluta come lo fu la Ferrari di Schumi. Praticamente senza concorrenza, lui che le sfide le ama, senza magari i rivali assoluti che aveva il tedesco (Hakkinen, Alonso, Coulthard, Villeneuve, Montoya) ma con un talento dirompente che, pezzo dopo pezzo, ha assemblato una carriera sensazionale. Da quel lontanissimo 2008, quando strappò a Felipe Massa un titolo praticamente già vinto, l’ultimo per la McLaren, a oggi, con una Mercedes inarrivabile per chiunque. E che, giustamente, va a prendersi l’iride più prestigiosa di tutte.
Sportivo Djokovic nell’ammettere la schiacciante superiorità di Rafa sulla terra rossa di Parigi. Bellissimo il gesto di Mick Schumacher, figlio di Michael, che consegna il casco di suo padre a colui che l’ha appena raggiunto. Proprio lì, dove si pensava che nessuno sarebbe arrivato più, Lewis c’è approdato. Con merito, senz’altro. Stabilendo un primato inattaccabile. Lo stesso che Nadal ha marchiato a lettere di fuoco nella storia del tennis. Venti Slam come Federer, il rivale di sempre. Che è felice per lui perché entrambi condividono l’amore per lo sport che fanno. Tra Parigi e l’Eifel si azzerano i chilometri: lo sport vince su tutto. E si prende ancora il palco più bello. Anche ai tempi del Covid.
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