Una vasta operazione contro una rete di pedofili è stata eseguita oggi dalla Polizia Postale di Trieste e Udine, coordinata dal Centro nazionale di contrasto alla pedopornografia online della Polizia Postale di Roma. L’operazione, denominata “Pepito“, è stata disposta dalla Procura di Trieste e ha portato alla denuncia di 13 persone che si scambiavano un’ingente quantità di materiale pedopornografico in chat.
Le accuse sono di divulgazione, cessione e detenzione di immagini video e foto pedopornografiche di minori, anche di 13 anni. La polizia ha inoltre eseguito 11 perquisizioni in sette diverse regioni italiane che hanno portato al sequestro di materiale informatico. Nello specifico, durante le perquisizioni sono stati sequestrati 9 smartphone, 1 tablet, 7 hard disk, 3 personal computer, pendrive e numerosi account mail degli utenti.
L’operazione scaturisce dal monitoraggio degli investigatori della Polizia Postale di Udine della rete internet contro la pedopornografia online, che hanno rilevato un sito con immagini illecite di giovani adolescenti coinvolti in atti sessuali e in pose erotiche. Sul sito c’erano commenti in italiano con reindirizzamenti in altri spazi web contenenti altro materiale illecito, con chat e commenti in comunità virtuali sui files pedopornografici.
Foto e filmati riguardavano ragazze anche tredicenni e numerose erano le richieste di utenti su nazionalità, età, nome delle ragazze stesse. Sono state inoltre individuate pagine del servizio di pagamento digitale e trasferimento di denaro e alcuni forum con discussioni sulla Bibbia 3.0, un insieme catalogato di immagini e video a carattere sia pornografico, sia pedopornografico, da dove gli internauti scaricavano il materiale.
Nel corso delle indagini sono state anche presentate richieste di rogatoria alle autorità giudiziarie statunitensi, e individuate centinaia di transazioni finanziarie dei conti PayPal, fino a individuare il gestore del sito e alcuni degli utenti.
L’ultima operazione contro la pedopornografia è avvenuta solo pochi giorni fa, lo scorso 15 ottobre, a riprova del costante impegno delle forze dell’ordine contro la piaga della pedofilia online. In quella occasione, la polizia postale ha sgominato una rete di pedofili che su una nota piattaforma di messaggistica scambiavano video e foto di sfruttamento sessuale di minori. L’operazione – che ha portato a numerose perquisizioni, diversi arresti e alla denuncia di 16 persone – è stata denominata “Cassandra“.
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