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In viaggio per unire. Perché Francesco visita Cipro e la Grecia

Nessun viaggio papale avviene per caso. Ogni visita apostolica di un successore di Pietro rientra nella visione pastorale e geopolitica di un pontificato. Francesco ha scelto di essere messaggero del dialogo soprattutto laddove più forti solo le lacerazioni. Più sanguinose le ferite che contrappongono le appartenenze. La preghiera ecumenica con i migranti, domani a Nicosia. E domenica la visita ai rifugiati a Lesbo. Sono i momenti più attesi del viaggio apostolico di Papa Francesco a Cipro e in Grecia. E’ il 35° viaggio apostolico di Jorge Mario Bergoglio.

Foto © Vatican Media

Viaggio come ponte

Secondo David Nazar, gesuita ucraino-canadese, “senza la fraternità è impossibile parlare della complessità storica“. E comunque sarebbe un errore pensare che “l’ecumenismo comincia con i leader”. Ignorando le esperienze fraterne tra cattolici e ortodossi. Francesco è molto interessato all’ecumenismo. Come i suoi predecessori. E condivide con san Giovanni XXIII, che era stato nunzio in Bulgaria, e con Benedetto XVI lo speciale interesse per le Chiese ortodosse. Il decreto sull’ecumenismo “Unitatis Redintegratio” rappresenta un punto di arrivo, di non ritorno e di partenza
per la Chiesa cattolica. Con affermazioni significative e vincolanti per un cammino di fondamentale importanza. A un Papa polacco, per ragioni storiche che riguardano la Polonia, che si è sempre percepita come baluardo di latinità contro l’espansione ortodossa che partiva dalla Russia, il dialogo con gli ortodossi riusciva oggettivamente meno facile. C’è però una forte continuità con i predecessori quando sentiamo Francesco affermare, e lo ha fatto spesso, che il vero ecumenismo non va confuso con il relativismo e con il sincretismo. Un avvicinamento che ha portato allo storico abbraccio a Cuba tra Francesco e il patriarca di Mosca.

Tra fede e politica

Quello di Francesco è l’ecumenismo dell’incontro più che dei documenti. Per questo la missione a Cipro e in Grecia può aiutare ad avvicinare spiritualmente i “fratelli separati”. Guarendo antiche ferite e pregiudizi. Oggi il Papa parte dall’aeroporto di Fiumicino per arrivare a Larnaca alle 15. Il primo incontro in programma è nella cattedrale maronita di Nostra Signora delle Grazie a Nicosia. Qui il Papa parlerà a sacerdoti. Religiosi e religiose. Diaconi. Catechisti. Associazioni e movimenti ecclesiali di Cipro  A seguire ci sarà la cerimonia di benvenuto al Palazzo presidenziale a Nicosia. Seguita dalla visita di cortesia al presidente della Repubblica. L’incontro con le autorità, la società civile e il corpo diplomatico si terrà invece nella “Ceremonial Hall”. Domattina, all’arcivescovado ortodosso di Cipro, si svolgerà la visita di cortesia a Sua Beatitudine Chrysostomos II. Arcivescovo ortodosso di Cipro. Poi l’incontro con il Santo Sinodo nella cattedrale ortodossa a Nicosia.

Ecumenismo

Domani alle 10 Francesco presiederà la messa al “GSP Stadium” a Nicosia. Nel pomeriggio, alle 16, si svolgerà la preghiera ecumenica con i migranti. Nella chiesa parrocchiale di Santa Croce a Nicosia. Sabato mattina il Papa partirà in aereo per Atene. Dove arriverà alle 11.10 per l’accoglienza ufficiale in aeroporto. Alle 12 la cerimonia di benvenuto al Palazzo presidenziale ad Atene. Cui seguirà la visita di cortesia al presidente della Repubblica. E il colloquio con il primo ministro.  Poi l’incontro con le autorità, la società civile e il corpo diplomatico. Alle 16 la visita di cortesia a Sua Beatitudine Ieronymos II. Arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia. Nell’arcivescovado ortodosso di Grecia ad Aten. Quindi nella cattedrale di San Dionigi l’incontro con i vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose, seminaristi e catechisti. E l’incontro privato con i membri della Compagnia di Gesù alla nunziatura apostolica. Domenica il Papa partirà in aereo per Lesbo (Mitilene). Dove avverrà la visita ai rifugiati al “Reception and Identification Centre”. Alle 12.15 la partenza in aereo per Atene. Alle 16.45 la messa nella “Megaron Concert Hall” ad Atene. Lunedì mattina la visita del presidente del Parlamento alla nunziatura apostolica. E alla Scuola San Dionigi delle Suore Orsoline a Maroussi l’incontro con i giovani. Infine la partenza per il ritorno a Ciampino.

Il campo profughi di Lesbo, in Grecia

Significato del viaggio

Subito dopo l’elezione papa Francesco ha dichiarato: “Per me l’ecumenismo è prioritario“. Parole confermate da scelte concrete. Le delegazioni di Chiese e di altre comunità ecclesiali in visita a Roma, sono state ospitate nella stessa residenza papale. O il gesto di amicizia per un amico di vecchia data. Quale è appunto Giovanni Traettino. Il pastore della Chiesa Evangelica della Riconciliazione di Caserta. Prima salutato allo stadio Olimpico di Roma nel raduno del Rinnovamento nello Spirito. Poi incontrato a Caserta. “Dire che il Papa visita un’isola è improprio. Il Pontefice visita un popolo. Un Paese che si trova in mezzo al mare. Una nazione con problemi di divisione. Come li hanno anche molti altri Paesi”, sottolinea il nunzio apostolico a Cipro.

Comprensione

Aggiunge a Vatican news l’arcivescovo Adolfo Tito Yllana: “Non minimizzo la realtà. Però in ogni problema del mondo, che duri vent’anni o cent’anni, c’è sempre la soluzione. Dobbiamo fare il primo passo. Pian piano. E si contribuisce. Adesso con Francesco. Prima di lui con Benedetto XVI. Questi sono passi che contribuiscono a raggiungere l’unità. La comprensione. Il senso di una nazione. Ciò che sarebbe appunto la Repubblica di Cipro. Papa Francesco dà grande importanza al popolo. Un popolo che è credente grazie agli antenati. San Barnaba in particolare. Attraverso cui la fede ha raggiunto molte regioni in Europa. Ho visitato tutte le comunità di Cipro. Tutti stanno aspettando il Papa. Nell’intero Paese“.

Giacomo Galeazzi

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