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Psicoterapeuta Pani: “La generosità sociale verso i profughi ucraini è l’antidoto all’odio distruttivo”

All’origine della guerra c’è l’odio. Lo “spirito di Caino” come lo ha chiamato papa Francesco nel suo viaggio a Malta.  Lo psicoterapeuta Roberto Pani analizza per In Terris “l’invidia che esprime l’impotenza di chi sperimenta se stesso incompleto“. E l’attitudine corrosiva di colui che “invidia proprio chi si può permettere di essere generoso. Perché ciò significa che ha a sua volta ricevuto”. L’invidioso distruttivo è “devastato dalla vista di chi è generoso”. Non perché vorrebbe possedere qualcosa che l’altro possiede. Ma perché “sperimenta a causa dell’altro proprio ciò che non ha in senso affettivo“. E  “che non potrà mai avere”, puntualizza lo psicoterapeuta.
Una bambina ucraina al primo giorno di scuola in Italia

Profughi accolti

La solidarietà come argine all’odio. “Vediamo in questo mese quante persone hanno mostrato una generosità sociale verso gli ucraini profughi e fuggiti dalla guerra. ospitandoli in casa propria pur non disponendo di tanto spazio“, afferma il professor Roberto Pani. Aggiunge lo specialista di Psicologia Clinica e Psicopatologia alla Alma Mater Studiorum Università di Bologna: “Tanta gente ha comperato riserve alimentari e medicine da distribuire ai centri di raccolta per profughi. Ha regalato denaro a chi ne aveva bisogno. Compiendo anche qualche personale sacrificio“.
Mariupol 17/03/2022 – guerra in Ucraina / foto Imago/Image nella foto: profughi ONLY ITALY

Dove nasce l’antidoto all’odio

La lotta tra “le pulsioni di vita e di morte”. E la conseguente minaccia di distruzione del Sé e dell’oggetto da parte degli “impulsi distruttivi”. Sono fattori fondamentali nel “rapporto iniziale del bambino con la madre“, sottolinea il professor Pani. La madre è fonte di gratificazione, pace e di sicurezza. Ma le pulsioni biologiche distruttive possono prendere il sopravvento. Generando angoscia, terrore. A Malta papa Francesco ha evidenziato che la gente “ha sete di pace“. E “non dell’aggressività infantile di qualche potente”. Nel discorso alle autorità e al corpo diplomatico, il Pontefice ha seguito simbolicamente l’immagine della rosa dei venti. Il nord che richiama l’Europa. L’ovest gli stili di vita occidentali. Il sud la questione migratoria. L’est i venti di guerra. E ha lanciato un accorato appello per porre fine del massacro: “La notte della guerra non soffochi la compassione e la capacità di alleviare i bisogni dei poveri”.
Kiev 04/03/2022 – guerra in Ucraina / foto Imago/Image

Il senso della generosità

“Il percorso psicoanalitico consente di modificare le istanze psichiche distruttive– osserva il professor Pani- Il processo psicoanalitico funziona dinamicamente a spirale. Perché permette di far rivivere le emozioni all’adulto. Per poi riportarle all’infanzia e viceversa ricondurre queste a ritroso. Il sentimento di gratitudine si connette con quella generosità profonda. Quella che vediamo nelle persone che offrono molto di quello che possiedono ad altre persone con le quali sono legate da affetti. Nelle varie relazioni di amicizia e non solo amorose, vediamo persone che non soltanto donano oggetti nelle opportune occasioni. A volte costosi per chi regala. Ma soprattutto studiano attentamente quello che regalare. Tenendo conto della personalità dell’amico al quale sono molto affezionati. E che hanno imparato a conoscere bene senza troppo idealizzarlo”.

Vicinanza spontanea

Macchine cariche di aiuti, pazientemente in fila davanti alla Basilica di Santa Sofia a Roma, nel quartiere Boccea. Attendono di scaricare il materiale che hanno raccolto. Vestiti, cibi in scatola, giocattoli per bambini, espressione di una vicinanza nata spontaneamente dopo lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina. La Basilica è il luogo di ritrovo della comunità ucraina Qui tante persone venute in Italia condividono solitudini e necessità pratiche. E’ l’iniziativa di solidarietà dell’elemosiniere pontificio. Il cardinale Konrad Krajewski ha portato l’aiuto e la vicinanza di papa Francesco. Raccogliendo un appello lanciato dalla comunità ucraina in Italia per il materiale sanitario. Siringhe, cerotti, disinfettanti e altro.

Konrad Krajeswki, elemosiniere di Papa Francesco

Segno di fraternità

Un segno di fraternità arrivato in pochi giorni a Leopoli. La città più vicina alla frontiera con la Polonia. “Il Vaticano – spiega il cardinale Krajewski – è pronto ad aiutare chi è nella necessità”. Non si guarda alla nazionalità ma all’uomo che ha bisogno. E molti camionisti ucraini hanno messo a disposizione il loro tir per portare gli aiuti ai connazionali sofferenti. Ai nunzi apostolici che vivono nelle aree più difficili arrivano anche somme. Destinate a supportare i profughi ucraini ospitati in diverse strutture della rete ecclesiale. Un accompagnamento necessario per costruire la pace. A partire dal cuore.

 

 

Giacomo Galeazzi

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