L’importanza dell’operatore socio sanitario nelle rsa in questo momento
“La figura dell’operatore socio sanitario nelle residenze sanitarie assistenziali e nelle case di riposo ha sempre avuto un ruolo importantissimo, per il legame umano che si crea con l’ospite, per la cura, l’amore e l’attenzione che gli dedica, perché in fondo è quello di cui ha bisogno una persona anziana – ha dichiarato Angelo Chiorazzo, fondatore della cooperativa Auxilium e vice presidente dell’Associazione Generale Cooperative Italiane -. Oggi, più che mai, dato il periodo che stiamo vivendo, la figura dell’infermiere, del medico e dell’operatore socio sanitario, dell’ausiliare, dell’addetto alle pulizie e di tutti coloro che si prendono cura degli anziani, delle persone fragili e degli ammalati, dedicando veramente la vita al prossimo, è diventata di fondamentale importanza per smorzare l’angoscia che può prendere i nostri ospiti, rispetto alla sfida con un nemico che non si conosce, dato che ad oggi ancora poco sappiamo di quello che succede e succederà nei prossimi mesi. Sono orgoglioso delle tante persone che lavorano per le cooperative, sono uomini e donne cooperatori del movimento cooperativo italiano per l’assistenza agli anziani, io li definisco sempre ‘l’Italia migliore’. Chi sceglie questo lavoro, in fondo, non lo fa solo per lo stipendio, questo lavoro rappresenta un po’ una missione, perché quando si sta in una casa di riposo o in una rsa, in questi luoghi della sofferenza e del dolore, ci si sta avendo sempre davanti la persona, che dev’essere come la persona a te più cara. Se non c’è questa cosa qui è bene che uno non faccia questo lavoro, perché sarà infelice lui e sarà infelice la persona che gli sta davanti”.
Gli anziani cosa chiedono e di cosa hanno bisogno
“Gli anziani, quelli autonomi o parzialmente autonomi, son ben consapevoli dell’attuale situazione. Noi abbiamo fatto anche un video con il quale gli anziani invitano i familiari a rimanere a casa. Hanno preso coscienza della situazione – ha dichiarato Nello Candela, proprietario degli istituti Casa Candela e Casa Addatis di San Vitaliano (Na) -. Ovviamente c’è un elemento di sofferenza, ma è altrettanto vero che sono a conoscenza del fatto che la situazione è grave e per il bene anche dei loro familiari e dei loro figli, preferiscono evitare che li vengano a trovare preferendo loro per primi la tecnologia al contatto umano. Un telefono basta, in questo periodo, basta per sentirsi vicini ai propri cari”.
Le misure studiate per i prossimi mesi
“Oggi bisogna seguire le regole che sono state date dal governo. Bisogna indossare con la massima attenzione e cautela quelli che sono i dispositivi di protezione, cercando di non far mancare mai quel gesto di umanità che in questo momento è ancora più importante. Per i prossimi mesi sono già state progettate delle nuove misure di sicurezza che permetteranno ai familiari di tornare a riavvicinarsi ai propri cari. Noi di ‘Auxilium’ – ha continuato Chiorazzo – siamo stati tra i primi a chiudere, nonostante le polemiche dei familiari che all’inizio non capivano perché si chiudesse, mentre in altre strutture si poteva ancora accedere. Ciò è stato possibile solo grazie alla collaborazione degli operatori che da subito si sono resi disponibili nel cercare di creare dei ponti che tenessero in contatto famiglie e nonni. E così via con telefonini, tablet, pc e tutto ciò che la tecnologia mette a disposizione, grazie a questi abbiamo scoperto addirittura un momento di presenza maggiore. Prima, infatti, la visita poteva accadere una o due volte a settimana con massimo due parenti, oggi invece grazie alle numerose telefonate quotidiane un po’ tutta la famiglia riesce a dialogare con i nonni. Per un po’ di tempo dovremo abituarci a questo poi, quando sarà permesso di farlo in sicurezza, si riaprirà e riprenderanno le visite, ovviamente sempre con i sistemi di protezione. Per un po’ dovremo evitare gli abbracci e avere la cautela che è assolutamente necessaria”.
Differenza tra le rsa e le case di riposo