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Acs e rosario: la preghiera cambia il mondo

Chiedere a Maria la fine della pandemia del Coronavirus. E’ l’intensione di preghiera che muove l’iniziativa “Per l’unità e la pace, un milione di bambini recita il Rosario”, promossa da Aiuto alla Chiesa che Soffre (Acs) per domenica 18 ottobre. La Fondazione pontificia che aiuta i cristiani perseguitati nel mondo anche quest’anno invita parrocchie, asili nido, scuole, e famiglie ad unirsi alla preghiera del Rosario. Obiettivi della campagna di preghiera sono l’unità e la pace nel mondo, ai quali si aggiunge anche l’implorazione per la liberazione dalla crisi sanitaria ed economica causata dal Covid – 19.

In una lettera destinata ai protagonisti dell’iniziativa, cioè ai bambini, il Cardinale Mauro Piacenza, Presidente di ACS Internazionale, scrive loro che in situazioni difficili quale quella attuale è molto importante lavorare insieme e aiutarsi a vicenda. “Ma non dobbiamo dimenticare che l’aiuto maggiore viene da Dio”, sottolinea. I materiali per la campagna di preghiera sono disponibili in 23 lingue, compresi, l’arabo e diversi idiomi africani. Secondo gli organizzatori si prevede una partecipazione estesa ad 80 nazioni di tutti i continenti, dal Ghana alla Siria alla Papua Nuova Guinea.

La campagna è stata avviata nel 2005 nella capitale venezuelana, Caracas. Mentre un certo numero di bambini pregava il rosario di fronte ad un’edicola votiva diverse persone presenti ricordarono le parole di San Pio da Pietrelcina: «Quando un milione di bambini pregherà il Rosario il mondo cambierà». Il santo con le stigmate sperimentava ogni giorno la potenza di questa preghiera e diceva a quanti gli stavano accanto che “se l’Immacolata a Lourdes e ancora più il Cuore Immacolato a Fatima hanno raccomandato con insistenza la preghiera del Rosario, non significa forse che questa preghiera ha un valore eccezionale per noi e per i nostri tempi?”.

La campagna si è quindi rapidamente diffusa in ogni parte del mondo e ACS l’ha sostenuta sin dal 2008, facendosi carico dell’organizzazione dell’intero evento a livello mondiale due anni fa, fornendo altresì un sussidio di preghiera destinato a parrocchie, gruppi di bambini, famiglie e contenente istruzioni per la recita della preghiera mariana, riflessioni sui diversi misteri adatte ai bambini e una preghiera di consacrazione alla Madre di Dio.

Quest’anno Aiuto alla Chiesa che Soffre accompagnerà la preghiera del Rosario con uno straordinario stanziamento, frutto delle donazioni dei Benefattori, per finanziare progetti per l’infanzia cristiana in tutto il mondo. Sul sito della fondazione sono segnalate iniziative in tutti i continenti. Per l’Africa, in particolare in Malawi, sono distribuite 10.000 copie del catechismo per giovani YOUCAT; in Senegal sono diffusi 60.800 opuscoli “Noi bambini preghiamo il Rosario”; in Uganda è finanziato l’acquisto di 15 biciclette per l’attività pastorale dei catechisti di Kangulumira; in Burkina Faso, diocesi di Ouahigouya, vengono finanziati programmi radiofonici per i bambini sfollati interni e forniti aiuti per l’acquisto di radio e chiavette USB contenenti registrazione di lezioni.

Poi in America Latina, in particolare in Uruguay, sono stati diffusi 3.000 opuscoli “Noi bambini preghiamo il Rosario”; in Suriname, diocesi di Paramaribo, sono distribuite 5.115 copie della Bibbia “Dio parla ai Suoi figli” destinate agli alunni delle scuole primarie cattoliche; in Venezuela, diocesi di Caracas, sono diffusi 800 libri di preghiere YOUCAT, 1.306 Bibbie per la gioventù e 5.000 Bibbie del Fanciullo; in Bolivia, a Carabuco, viene riparata la sede delle Figlie di Maria Aiuto dei Cristiani, dedite alla cura dell’infanzia; in Perù, diocesi di San Jose de Amazonas, viene ristrutturata la casa delle Sorelle Serve di Gesù del Santo Sacramento, anche loro dedite alla cura dell’infanzia; in Nicaragua, diocesi di Esteli, viene sostenuta la formazione dell’Asociation Albertinianas de la Realeza de Cristo, finalizzata all’evangelizzazione dei fanciulli.

E poi ancora – si legge sul sito di Acs – in Europa Orientale, in particolare in Lettonia, diocesi di Riga, saranno ricostruite le aule di catechesi per il centro diurno per bambini disabili; in Kazakistan, diocesi di Almaty, viene sostenuta l’attività dell’orfanotrofio di Kapshagay; in Ucraina sono realizzati progetti per l’integrazione di bambini che hanno vissuto il dramma della guerra nella regione orientale; nella diocesi russa di Novosibirsk vengono forniti aiuti a 68 suore dedite alla cura dei fanciulli.

Non potevano mancare progetti per il Medio Oriente culla del cristianesimo e terra di gravi persecuzioni religiose e instabilità politiche. In particolare in Siria, è finanziato l’acquisto di un’auto per le Suore di Gesù e Maria che si prendono cura dei bambini disabili nel territorio di Damasco e vengono forniti aiuti al centro Le Sénevé di Homs, anch’esso a servizio dell’infanzia con disabilità; sempre in Siria, ad Aleppo, viene fornito materiale per le feste natalizie dei bambini; in Iraq vengono riedificati la scuola materna domenicana e il convento delle suore domenicane di San Giuseppe a Batnaya; in Israele viene assicurata la manutenzione del centro della Catholic Shalom Community di Haifa, dedita all’evangelizzazione dei bambini. Infine in Asia, nell’arcidiocesi indiana di Calcutta, viene finanziata la formazione catechistica dei più piccoli; in Pakistan vengono formati 480 ministranti nella diocesi di Faisalabad e, con la stessa finalità, viene finanziato un programma di formazione nella diocesi di Islamabad-Rawalpindi.

Non a caso nella lettera del presidente di Acs, cardinale Piacenza, si ricorda in quante occasioni negli ultimi 200 anni la Madonna sia apparsa in tutti i continenti per preannunciare “un futuro pieno di gioia e pace” a condizione però che gli uomini si convertano. “Vivere in grazia, confessarsi bene, condurre una fervida vita eucaristica, recitare il S. Rosario, leggere la Bibbia, consacrarsi al Suo Cuore Immacolato, compiere opere di misericordia”, sono i gesti che sempre la Vergine Maria raccomanda, ricorda ancora il porporato.

Il cardinale Piacenza entra quindi nel cuore di un’iniziativa che mette l’accento sulle immense risorse che può sprigionare le fede nel cuore dell’uomo. Trasmettere ai più piccoli la consapevolezza di non bastare a sé stessi e di confidare nella misericordia di Dio Padre Onnipotente e nell’intercessione della Vergine Maria anche per le situazioni impossibili. “L’Umanità senza Dio – scrive ancora nella lettera – sarebbe destinata alla sconfitta. Per il nostro futuro sarebbe fatale pensare che Dio non abbia niente a che fare con il virus, con le nostre malattie e i momenti di bisogno, come se Lui non potesse farci nulla”. In questo ottobre, mese del Santo Rosario, siamo quindi tutti chiamati a trasmettere la più potente delle preghiere alle prossime generazioni.

Marco Guerra

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